Qualche anno fa venne di moda disquisire tutte le sere in televisione su un certo metodo, che non nomino per decenza, che si riteneva capace di curare nientemeno che il cancro.
L'allora Ministro della Sanità fu costretto a difendersi da accuse grottesche tutte politiche, che non avevano nulla di scientifico, mosse da politici di altro segno e da "Pretori" d'assalto che autorizzavano, a colpi di ordinanze, cure inutili capaci solo di creare false illusioni in persone che già soffrivano abbastanza.
Non mancarono poi piazzate varie e cortei, anch'essi più o meno politici, inneggianti alla "libertà di cura", fosse pure la cura dell'acqua calda.
Questa isteria di massa finì, come era ovvio a tutti, tranne che agli imbecilli e agli imbroglioni, nel giro di poche settimane mentre qualcuno ancora strillò per un poco denunciando paranoicamente una sorta di "congiura universale" (i cui artefici, una volta tanto, non erano gli ebrei, i comunisti o la CIA ma addirittura i medici italiani) contro il benemerito metodo di cura che però alla fine, come avviene sempre per la verità, avrebbe finito, a detta di questi apologeti irriducibili, per trionfare inesorabilmente: noi stiamo ancora aspettando questo trionfo e approfittiamo, nel frattempo, per riflettere sulla creduloneria del genere umano.
In tale contesto troviamo sacrosanta l' "esternazione" del Prof. Garattini che ha parlato chiaro in merito ad un argomento su cui pochi hanno il coraggio di pronunciarsi.
Chissà se si riuscirà mai a sgombrare il campo dai sogni, dalle fole e dalle utopie per potersi dedicare esclusivamente alla vera scienza applicata al campo medico, quella che permette di ridurre la sofferenza e di curare veramente le persone.
Forse questo avverrà quando la prevenzione del cancro dell'utero e della mammella sarà più importante del trattamento delle rughe o quando la diagnosi precoce della cardiopatia ischemica acquisirà maggiore spazio nell'immaginario collettivo rispetto ai trattamenti anti age che si erogano in tanti centri, sparsi nella penisola e nelle isole, tanto costosi quanto inutili.
Qualche anno fa, in pieno "sfrantumamento" (il termine non è mio ma di un famoso sindaco "uscente") della Sanità campana la Regione fece una delibera stanziando fondi per le cosiddette "medicine alternative": se avesse destinato quei soldi alla prevenzione del cancro del colon-retto o alla tutela dell'ambiente forse oggi staremmo tutti un po' meglio.
E per questo diciamo: bravo Garattini! In un tempo in cui le "cazzate" di ogni risma dominano incontrastate è bello sentire dalla bocca di uno scienziato la voce del buon senso e della verità!
27 aprile 2011
di Nicola Miglino
Silvio Garattini
«A quando maghi e fattucchiere negli ospedali?». È la battuta provocatoria con cui Silvio Garattini, direttore dell'Istituto Mario Negri di Milano, commenta sul settimanale Oggi la decisione dell'ospedale di Pitigliano (Grosseto) di accogliere al suo interno ambulatori di agopuntura, omeopatia e fitoterapia.
La medicina alternativa, al contrario di quella ufficiale, «è completamente senza prove. L'agopuntura è tutta in discussione anche per le molteplici modalità con cui può essere eseguita; i prodotti omeopatici, in gran maggioranza, non contengono nulla. Quelli fitoterapici non si sa bene che cosa contengano e possono variare da preparazione a preparazione. Non vi è nessun controllo, sono stati messi in commercio solo con una notifica e non sono obbligati a presentare alcuna documentazione che ne garantisca l'efficacia».
Secondo il farmacologo, non basta il principio basato sul diritto dei cittadini a essere liberi nella scelta delle terapie altrimenti, dice Garattini, «perché non dare spazio in ospedale anche a fattucchiere, a maghi e guaritori in cui una parte del pubblico ripone grande fiducia?».
Immediata la replica dei soggetti chiamati in causa: «Ospedali e cliniche universitarie che erogano prestazioni di medicina complementare a fianco della medicina classica sono presenti in tutto il mondo» dice Simonetta Bernardini, presidente della Società italiana di omeopatia e medicina integrata (Siomi). «Lo scopo di Pitigliano peraltro, è proprio quello di avviare sperimentazioni utili a misurare l'efficacia di queste medicine in particolare nelle malattie croniche, cosiddette proprio perché inguaribili con la sola medicina convenzionale». Così Fabio Firenzuoli, Responsabile del Centro di riferimento per la fitoterapia della Regione Toscana: «In fitoterapia si utilizzano medicinali, ben regolamentati da norme italiane ed europee, sia in forma di specialità registrate con tanto di autoirizzazione all' immissione in commercio, sia in forma di galenici, per i quali esiste una specifica normativa. I pazienti ma anche i colleghi devono sapere che in fitoterapia qualità, sicurezza ed efficacia sono garantite, come per i farmaci di sintesi». Infine, Franco Cracolici, vice presidente della Società italiana di agopuntura (Sia): «Io pratico l'agopuntura nata 3.000 anni fa, vagliata e verificata da istituzioni come l'Oms, l'Nih e l'Fda. Per questo l'unico interesse che perseguo è cercare con mezzi leciti di aiutare e sostenere chi vuole integrare con la medicina allopatica un metodo diverso e complementare con un bassissimo range di reazioni avverse e praticato in un gran numero di ambulatori pubblici».