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martedì 25 ottobre 2011

ONAOSI: la telenovela continua a mezzo posta...

25 ottobre 2011


Onaosi: ordini subissati di telefonate

Stanno provocando una valanga di telefonate agli Ordini provinciali le lettere spedite in questi giorni dall'Onaosi ai medici che ancora non hanno provveduto a versare le quote associative relative al periodo 2003-2006. La richiesta di pagamento in via bonaria riguarda gli annisuccessivi alla legge 289/2002, che aveva esteso a tutti gli iscritti all'albo l'obbligo della contribuzione all'ente per essere poi dichiarata incostituzionale nel 2007. Da notare che nella sentenza i giudici costituzionali non misero in discussione la legittimità della contribuzione per gli anni 2003-2006, ma ne bocciarono la quantificazione perché non determinata dalla legge. Di qui una querelle legale che si trascina ancor oggi, come dimostra la mole di chiamate che sta sommergendo gli ordini. «Non so quante ne abbiano mandate» commenta Roberto Carlo Rossi (foto)vicepresidente dell'Ordine di Milano «ma a giudicare dalle richieste di chiarimenti che riceviamo potrebbero essere migliaia. Visti i costi, c'è da chiedersi se valesse la pena». In realtà una risposta indiretta alla domanda arriva già dalla missiva dell'Onaosi, nella quale si ricorda che la richiesta di versamento in via bonaria è frutto di sollecitazioni provenienti dal ministero del Lavoro. Fosse dipeso dall'ente forse le lettere non sarebbero neanche partite, come dimostra la proposta di emendamento che a luglio il presidente della Fondazione, Serafino Zucchelli, aveva fatto circolare tra le forze di maggioranza e opposizione senza ottenere però risultati: l'obiettivo, infatti, era quello di sollevare l'Onaosi dall'obbligo di riscuotere gli arretrati 2003-2006, per i quali tra ingiunzioni e contenziosi si dovrebbe spendere più di quanto incassabile.