Purtroppo la Regione Campania non si smentisce mai.
Ho sempre pensato che nessuno si sceglie il posto dove vuole nascere altrimenti Manhattan, Parigi, Stoccolma, Berlino ed altri bei luoghi sarebbero i più affollati della terra mentre Calcutta e Lagos si troverebbero ad avere una densità di popolazione simile a quella del Sahara centrale.
Noi abbiamo avuto la ventura di nascere nel Bel Paese e, esattamente, in quel luogo del Bel Paese denominato Campania ovvero, sole e mare (piuttosto inquinato) spaghetti alle vongole (speriamo non di allevamento che non sanno di niente) e pizza margherita nonché camorra, spazzatura, una incidenza più alta di tumori (qualcuno dice il 30%) rispetto al resto dell’Italia e, per finire una classe politica (fatte le debite e rarissime eccezioni) che fa vomitare.
Noi abbiamo avuto la ventura di nascere nel Bel Paese e, esattamente, in quel luogo del Bel Paese denominato Campania ovvero, sole e mare (piuttosto inquinato) spaghetti alle vongole (speriamo non di allevamento che non sanno di niente) e pizza margherita nonché camorra, spazzatura, una incidenza più alta di tumori (qualcuno dice il 30%) rispetto al resto dell’Italia e, per finire una classe politica (fatte le debite e rarissime eccezioni) che fa vomitare.
Ed è proprio con la classe politica che, in quanto sindacalisti, ci dobbiamo confrontare.
La nostra regione, come si sa, è piena di debiti dovuti a decenni di gestione corrotta ed imbecille alla quale si sono alternati politicanti di vari schieramenti e sicuramente le prossime generazioni di cittadini campani saranno chiamati a pagare non solo i debiti nazionali ma anche quelli regionali e, spesso, comunali.
Nell’ormai lontano 18 ottobre 2011 il Dott. Achille Coppola, potente Subcommissario di questa sventurata regione annunziò solennemente, dopo tanta attesa e con uno sfoggio di cultura non comune, l’apertura del tavolo per il 3° Accordo Integrativo Regionale.
Al suo fianco, simili a paladini di Carlomagno, sedevano impettiti i Dottori Mario Vasco ed Aurelio Bouchè sicuramente consci del grande momento “storico”che stavano vivendo insieme a noi.
Il 20 ottobre, puntuale come il destino, veniva stilato un cronoprogramma talmente ambizioso da oscurare le campagne militari di Cesare e Napoleone messi insieme che prevedeva di vincere la guerra in sole tre battaglie (pardon incontri) l’8, il 15 e il 22 novembre mentre il mese di dicembre sarebbe stato dedicato, oltre che alla preparazione del presepe e dell’albero di Natale, alla limatura definitiva dell’AIR da firmare, in contemporanea con i fuochi d’artificio, entro il 31 dicembre. Possiamo dire, senza tema di smentita, che, al confronto di tali piani degli strateghi dell’Assessorato alla Sanità, la guerra lampo di von Rustendt, Guderian e Rommel fu solo una sorta di spostamento, per l’Europa e per l’Africa, di vecchi lumaconi lenti e bavosi.
A questo punto qualche “vecchia volpe” sindacale presente al tavolo cominciò a temere di fare la fine che di solito fanno le volpi, cioè di finire in pellicceria. Comunicò la sua sgradevole impressione ai suoi amici sindacalisti che gli risposero un po' seccati: "Non ti preoccupare è tutto sotto controllo, abbiamo parlato con Tizio, fatto 'corridoio' con Caio, preso il caffè con Sempronio; sono tutti con noi".
Ci venne inoltre comunicato ufficialmente in quella sede che la delegazione di Parte pubblica era formata dal Subcommissario Dott. Achille Coppola (che abbiamo visto successivamente pochissime volte e per pochissimo tempo, evidentemente impegnato in cose per lui più serie) e dai Dottori Mario Vasco, Aurelio Bouché e Nino Postiglione (che non abbiamo mai visto), Segretaria la Dott.ssa Adelaide Stoppelli.
L’8 novembre vi fu la prima riunione (assenti alcuni componenti di Parte pubblica che dovevano essere presenti e presente qualche new entry non annunciata prima) con la costituzione di due tavoli tecnici. Temendo un po’ di “confusione” in sede politica non osammo chiedere nulla sui componenti "variabili" di Parte pubblica e facemmo finta di niente comportandoci come dei gentlemen che fingono di non sentire rumori imbarazzanti prodotti al club dal loro vicino. La Parte pubblica espresse la volontà (meglio sarebbe dire, alla luce degli eventi successivi, la pia intenzione) della Regione di potenziare la medicina in associazione anche se si guardò bene (non si sa se per astuzia o per scarsa preparazione sul tema) di avanzare proposte serie.
Il primo intoppo all’inarrestabile marcia delle Sturmtruppen regionali avvenne il 15 novembre quando l’incontro programmato non si tenne per vari motivi e “slittò” al 29 novembre, divenuto poi 6 dicembre, dopo che il 1 dicembre si era tenuto l’apposito tavolo tecnico per la determinazione del fondo.
In quell’occasione (cioè il 6 dicembre) lo SNAMI, prendendo sul serio le indicazioni “politico-programmatiche” precedentemente auspicate dalla Parte pubblica l’8 novembre, presentò un suo documento dettagliato che prevedeva tra l'altro:
il passaggio volontario del 50% delle Associazioni semplici a Rete
il passaggio volontario del 50% delle Associazioni semplici a Rete
il passaggio volontario del 50% delle Reti a Gruppi
il passaggio volontario del 50% delle Reti a Microgruppi
il passaggio volontario del 50% dei Gruppi a Gruppi H12 con raddoppio del personale di studio
l'aumento dell'indennità informatica (da non cofondere con la "valigetta informatica" da contrattare a parte).
il passaggio volontario del 50% delle Reti a Microgruppi
il passaggio volontario del 50% dei Gruppi a Gruppi H12 con raddoppio del personale di studio
l'aumento dell'indennità informatica (da non cofondere con la "valigetta informatica" da contrattare a parte).
Il 12 dicembre vi fu un altro incontro in cui le OO.SS. presenti esplicitarono le seguenti premesse, fondamentali per la chiusura dell'AIR:
1. rispetto degli adeguamenti economici previsti dal vigente ACN all'art. 59 lettera B commi 4 (medicina di gruppo e medicina in rete), 6 (collaboratore di studio), 7 (infermiere professionale);
2. aumento dell'indennità informatica di cui al comma 11 dello stesso articolo;
3. determinazione dell'indennità per la ricetta elettronica (valigetta informatica) di cui all'art. 59 ter, con fondi "dedicati" cioé aggiunti alla disponibilità "isorisorse" su cui si fonda l'AIR, che va tenuta ben distinta dall'indennità informatica di cui sopra;
4. il passaggio ad H12 di medicine di gruppo e di medicine in rete - particolarmente caro alla Parte pubblica anche per via del fatto che la regione Campania dopo avere "smantellato" la rete ospedaliera sta cercando qualcuno a cui "appioppare" il territorio e questo qualcuno sembra essere, guarda caso, la medicina di famiglia - è proponibile solo in via volontaria e sperimentale con percentuali da definirsi e a fronte di un congruo corrispettivo economico.
Il 20 dicembre, infine, sopravvissuti per la Parte pubblica solo i dottori Aurelio Bouché (di non possiamo non ammirare la splendida tenacia essendo stato l’unico presente a tutti gli incontri e per tutta la durata di ciascun incontro) e Tiziana Spinosa, si consumava l’ultimo atto del 2011 (e, a tutt’oggi, l’ultimo atto in assoluto) laddove tre sindacati presentavano un loro documento tenuto “segreto” (non sappiamo se per una logica “criptocratica” o per mero senso del pudore) al grande pubblico, che non era, a nostro avviso, totalmente in linea (supponiamo per motivi “interni” alle loro realtà) con quanto dichiarato da tutte le sigle il 12 dicembre.
Lo SNAMI in quella sede presentò ancora una volta, ulteriormente migliorato, il suo documento del 6 dicembre che, ovviamente, è accessibile a tutti. La Parte pubblica ci comunicò che “ci avrebbe fatto sapere”.
A questo punto, trascorsi felicemente negli ozi di Capua i mesi di gennaio e febbraio, noi – nel ricordare per analogia un bellissimo film di Sergio Leone dal titolo “C’era una volta il West” – possiamo dire con tristezza ai Colleghi che hanno la pazienza di seguirci sindacalmente e umanamente: “C’era una volta la trattativa regionale”.
Ma - visto, saputo (e certificato dal tavolo tecnico) che in Regione Campania ci sono dieci milioni circa di euro all'anno, appartenenti alla medicina generale, che attualmente non vengono spesi andando quindi a finire in salvadanai che non sono certamente i nostri e che la ricetta elettronica bussa sgarbatamente alla porta dei nostri studi - desideriamo però lanciare un messaggio schietto e chiaro ai Colleghi che rappresentano a livello regionale gli altri tre sindacati firmatari: Amici! ci siete ancora? e se ci siete battete un colpo, per favore!
Il 20 dicembre, infine, sopravvissuti per la Parte pubblica solo i dottori Aurelio Bouché (di non possiamo non ammirare la splendida tenacia essendo stato l’unico presente a tutti gli incontri e per tutta la durata di ciascun incontro) e Tiziana Spinosa, si consumava l’ultimo atto del 2011 (e, a tutt’oggi, l’ultimo atto in assoluto) laddove tre sindacati presentavano un loro documento tenuto “segreto” (non sappiamo se per una logica “criptocratica” o per mero senso del pudore) al grande pubblico, che non era, a nostro avviso, totalmente in linea (supponiamo per motivi “interni” alle loro realtà) con quanto dichiarato da tutte le sigle il 12 dicembre.
Lo SNAMI in quella sede presentò ancora una volta, ulteriormente migliorato, il suo documento del 6 dicembre che, ovviamente, è accessibile a tutti. La Parte pubblica ci comunicò che “ci avrebbe fatto sapere”.
A questo punto, trascorsi felicemente negli ozi di Capua i mesi di gennaio e febbraio, noi – nel ricordare per analogia un bellissimo film di Sergio Leone dal titolo “C’era una volta il West” – possiamo dire con tristezza ai Colleghi che hanno la pazienza di seguirci sindacalmente e umanamente: “C’era una volta la trattativa regionale”.
Ma - visto, saputo (e certificato dal tavolo tecnico) che in Regione Campania ci sono dieci milioni circa di euro all'anno, appartenenti alla medicina generale, che attualmente non vengono spesi andando quindi a finire in salvadanai che non sono certamente i nostri e che la ricetta elettronica bussa sgarbatamente alla porta dei nostri studi - desideriamo però lanciare un messaggio schietto e chiaro ai Colleghi che rappresentano a livello regionale gli altri tre sindacati firmatari: Amici! ci siete ancora? e se ci siete battete un colpo, per favore!