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sabato 11 settembre 2010

lettere & lettere

     Cari amici,
il Prof Trimarco mi ha permesso di divulgare la sua risposta alla mia accorata e-mail. In pratica alla Regione Campania fanno quello che cazzo vogliono impunemente e sono soprattutti i Burocrati a comandare.
Ferdinando (Nando) Petrazzuoli

----- Original Message -----
From: Prof. Bruno Trimarco
To: 'Ferdinando Petrazzuoli'
Sent: Monday, September 06, 2010 8:08 AM
Subject: R: Deliranti delibere Regione Campania

     Carissimo,
Ti ringrazio per le utilissime informazioni e confermo che la conclusione logica del mio documento è diametralmente opposta a quella che viene suggerita dagli organi regionali.
Un caro saluto
Bruno Trimarco

Da: Ferdinando Petrazzuoli
Inviato: venerdì 3 settembre 2010 16.11
A: trimarco@unina.it; carmine.morisco@unina.it
Oggetto: Deliranti delibere Regione Campania

     Egregio Professor Trimarco,
avendola conosciuta personalmente quando ero gettonato presso il Dipartimento di Cardiologia e Cardiochirurgia del II Policlinico di Napoli, e avendo grande stima di lei e dei suoi collaboratori ad iniziare dal dottor Carmine Morisco, trovo un po' di tempo per scriverle questa accorata e-mail per informarla di cose che probabilmente non saprà.
Ancora una volta i politici e burocrati si fanno scudo delle persone di cultura per perseguire loro obbiettivi che non sono in linea ne' con la scienza né col buonsenso né con la ragione.
Mi riferisco a quanto ci è stato inoltrato tramite le nostre ASL della Regione Campania: un suo documento scientifico ineccepibile da tutti i punti di vista sul razionale uso dei sartani e il documento commissariale n 44 del 14 luglio del 2010, avente come oggetto: “misure di controllo della spesa farmaceutica” nel quale il contenuto del suo documento viene mistificato per produrre delle aberrazioni burocratiche e antiscientifiche (peraltro imposte in maniera molto autoritaria), che riscontrerà alla pagina 7 ed alla pagina 12 dell' allegato file. Tutto può essere condensato nelle chiare minacce riportate : “di ribadire ai rappresentanti legali delle Aziende Sanitarie, delle Aziende Ospedaliere e dei Policlinici Universitari gli obiettivi previsti al punto 3 del citato decreto 14, implementando uno specifico sistema di monitoraggio e controllo per singolo medico prescrittore, motivando l'eventuale mancato raggiungimento degli obbiettivi. “
Diciamo subito che bisogna smentire un luogo comune: né in Italia ne' in Regione Campania la spesa farmaceutica è elevata.
In allegato i dati dell’OCSE sulla Spesa Sanitaria nel mondo. I dati sono quelli pubblicati nel giugno 2008 ma si riferiscono al 2006.
Come si può evincere dal file in Excel in particolare dal foglio Excel Chart 2, la spesa sanitaria totale in Italia in rapporto al prodotto interno lordo non è affatto alta, soprattutto se la confrontiamo con i paesi con cui tradizionalmente ci confrontiamo ovvero Francia e Germania. Inoltre dai fogli Excel Chart 3 e Sheet 2 si evince che la spesa farmaceutica pubblica anch’essa è bassa, sia in termini relativi che assoluti (sempre confrontandola ai paesi di cui sopra). Infatti la spesa farmaceutica pubblica è stata di 262 dollari all’anno rispetto ai 392 della Francia e 371 della Germania.
E’ inoltre sorprendente come in Italia vi sia un alta spesa farmaceutica privata (ovvero di denaro che i pazienti sborsano dalle loro tasche) pari a 261 dollari all’anno a testa.
In termini assoluti, il riepilogo della spesa sanitaria totale nel foglio Excel Table dà all’Italia una spesa per capita di 2614 dollari a testa all’anno rispetto ai 3371 della Germania o ai 3449 della Francia. Quindi quando si dice sui media italiani che la spesa sanitaria in Italia rappresenta oltre l’80 % del bilancio delle regioni si dirà pure una cosa esatta, ma, facendo uso di artifizi dialettici, viene fatto apparire elevato ed esagerato ciò che elevato ed esagerato non è.
Notate il file in pdf di Federfarma (sito federfarma) PAG 4 e fate il confronto tra Campania ed Emilia Romagna (regione considerata virtuosa): il totale e' molto simile, ma la spesa farmaceutica convenzionata in Campania e' molto maggiore e quella farmaceutica ospedaliera minore. Non sarà perchè in Campania quando si va in Ospedale bisogna portarsi le medicine da casa e quando il paziente viene dimesso quasi mai gli si danno i farmaci, neanche se viene dimesso di sabato? Questo non per colpa dei colleghi ospedalieri (o Universitari) ma perché in ospedale ormai non si hanno neanche gli occhi per piangere?
Alla luce di questi dati, che sono sicuramente conosciuti dagli addetti ai lavori (ma poco dalla popolazione generale ed anche dagli stessi medici), si giustifica poco questo delirio del "risparmio a tutti i costi" che ha contrassegnato la politica sanitaria italiana dal 1993 in poi.
Le allego il sistema di incentivazione per la medicina generale nel Regno Unito basato sui famosi Quality and Outcome Framework. I sartanici vengono senza alcuna distinzione consigliati nel trattamento della disfunzione ventricolare sinistra e nella microalbuminuria al pari degli ACE inibitori. Considerazione: ciò che in UK produce incentivi e qualità quì e' considerato inappropriato e a rischio di essere rimborsato dal medico prescrittore!!!!!
Nell'ambito dei paesi europei che visito frequentemente in nessun caso vi sono note AIFA o delibere regionali o nazionali che limitano l'uso di una particolare classe di farmaco.
Recentemente ho acquisito tra i miei pazienti una coppia di italo-venezuelani: Venezuela, paese governato da Chavez in logica antiamericana ed anticapitalista. I miei pazienti ambedue ipertesi e diabetici assumono Telmisartan, Atorvastatina oltre a numerosi altri farmaci costosi e non vi e' alcuna delibera del governo Venezuelano o della regione di Maracaibo, (dove la coppia vive) che limita l'uso dei sartani e delle statine: stiamo più indietro del Venezuela?
I file SF1 e SF2 sono dati provenienti dal Ministero della Sanità.
Come si vede non vi e' nessun Superiore Interesse Nazionale o Regionale che possa giustificare tali aberranti decreti.
Io credo che sia giunto il momento che la comunità scientifica, smetta di essere divisa in medicina primaria contro medicina di II livello, Ospedalieri contro Universitari et cetera. Bisogna coalizzarsi alzare la testa e soprattutto smetterla di essere succubi della politica e della burocrazia.
Cordiali saluti,
Ferdinando Petrazzuoli