"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

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sabato 4 dicembre 2010

Sondaggi, esenzioni codice E, certificazioni indotte: lettera (pepata) di Ciro Di Benedetto, risposta (pacata) di Giorgio Massara, replica di Ciro Di Benedetto e (forse) conclusioni.

     Faccio la mia brava visitina al pz, faccio la mia brava diagnosi e do la mia brava prognosi, non faccio certificati indotti, non litigo con il pz, non vado dai carabinieri, e non e' necessario scomodare il sindacato.
     A proposito di sindacato, se proprio si vuol fare qualcosa di piu' fattivo, qualcuno dei nostri capi con quelli di altri sindacati si potrebbero impegnare affinche' ad horas dalla regione arrivi alle asl una circolare urgentissima che induca i varii distretti a mettere a disposizione dei pz gli elenchi degli esenti codice E?
     Qualcuno di voi si e' accorto che gli impiegati delle asl mandano sempre e solo da noi i pz per conoscere se sono o no nell'elenco? questi benedetti elenchi, e' scritto a chiare lettere nella circolare allegata al primo invio cartaceo che abbiamo ricevuto e' anche a disposizione delle asl,ma agli impiegati non e' sembrato vero di potersi liberare anche di questa inconbenza .nel mio studio tre giorni fa e' venuto un pz che mi voleva consegnare certificato isee, tessera sanitaria, fotocopia carta di identita' e modulo per richiesta esenzione ticket, per effettuare il rinnovo. sono queste le informazioni che gli impiegati danno? sorvolo sul fatto che i pz hanno la convinzione che i ns studi si siano trasformati in uffici decentrati della asl, con tutto il corteo di mugugni, imprecazioni, contro la regione ed il governo etc. e noi stiamo ancora a perdere tempo con i sondaggi? grazie per l'eventuale attenzione, saluti

           Ciro Di Benedetto
___________________________________________

          
          Carissimo Ciro,
     buon giorno,

     i sondaggi sono utili per capire sinteticamente gli umori e le idee e per di più sono gratuiti sia per chi li fa, sia per chi vi partecipa. Tale gratuità si estende anche al fatto che non si paga nulla nemmeno in termini di tempo. Infatti se ti dico: partecipa alla Prima edizione delle Giornate regionali della Medicina Generale tu mi rispondi che hai da fare a casa. Se invece ti chiedo di partecipare a un sondaggio sulla medicina generale posso sperare che tu mi risponda senza che la tua Signora si senta trascurata.
     Il problema, nel caso in specie, riguarda la tipologia della battaglia che ognuno di noi si prepara ad affrontare (e in parte sta già affrontando) contro la certificazione indotta cioé, concretamente parlando, contro i pazienti che "pretendono" (e sotto questo profilo sono in perfetta buona fede) da noi una certificazione "indotta".
     A tal proposito ritengo che occorra confrontarsi con la ASL e cercare di coinvolgere attivamente (come si è fatto con il timbro con codice che il medico prescrittore deve apporre) le altre figure mediche (dirigenti medici ospedalieri e territoriali, specialisti ambulatoriali ecc.) nella certificazione.
     San Vincenzo da Lerino diceva che si prendono più mosche con tre gocce di miele che con un barile di aceto: in questo caso penso sia più che mai opportuno seguire questo saggio consiglio.
    Credo che questa mia tesi, a fronte di ripetute "appiccicate" con i pazienti e della strafottenza di alcuni colleghi, che non fanno né i medici di famiglia né il loro dovere, troverà, nei prossimi mesi, un numero crescente di seguaci.
     Né mi pare sufficiente che la ASL ci annunci trionfalmente che un sacco di medici (vatti a vedere la lettera su questo blog) hanno ritirato il maledetto pin perché anche un cretino capisce che un conto è ritirare il discusso pin, un altro è usarlo o, in alterativa, certificare direttamente su cartaceo così come, chissà perché, questi "Signori" possono fare mentre noi, poveri peones della medicina di serie B, non possiamo anzi ("summum ius, summa iniuria" direbbe l'Ipponate) se lo facciamo veniamo pesantemente sanzionati con l'avallo della FNOMCeO che ha "benedetto" ufficialmente tali castronerie. E con questo spero di essere stato chiaro.
     Gli impiegati poi non si sono liberati di un bel cavolo e sta al Sindacato, magari a livello distrettuale, farglielo capire. Io, per esempio, nel mio Distretto ci sono riuscito perfettamente e spero che ciò avvenga anche nel tuo. I pazienti vanno "educati" spiegandogli esattamente, Decreto ed elenco del MEF alla mano (io glielo faccio spiegare dalla mia Segretaria che è pagata anche per questo), che, se non sono nell'elenco, devono andare al Distretto di appartenenza per ricevere, qualora ne abbiano diritto, l'esenzione provvisoria. Del resto è abbastanza logico che il paziente scopra traumaticamente di non essere nell'elenco nel nostro studio, dove viene per una "prescrizione necessaria" e non al Distretto dove dovrebbe invece andare per "sport".
     La ASL ha fatto un manifesto-locandina, così come abbiamo concordato, su mia richiesta, al Tavolo regionale, che ti allego alla presente casomai ti fosse sfuggito, sui vari passaggi da effettuare: penso sia oppurtuno attenersi ad essi nonché all'art. 6 del Decreto 11 dicembre 2009 che troverai anche su questo blog.
     Se, infine, non vogliamo "perdere tempo con i sondaggi" facciamo, in alternativa, una bella riunione con i colleghi del tuo Distretto: tu ce la organizzi e noi veniamo con piacere così ci chiariamo tutti le idee.
     Ricambio affettuosamente i saluti
  
                         Giorgio Massara









     CARO GIORGIO

TI INVIDIO MOLTO PER COME RIESCI A CONIUGARE I TUOI IMPEGNI PROFESSIONALI CON QUELLI SINDACALI. FORSE CIO' AVVIENE PERCHE' SEI SUPPORTATO NELLA PROFESSIONE MEDICA DA UNA STRUTTURA BEN COLLAUDATA (L'ASSOCIAZIONE IN CUI OPERI) E NELL'ATTIVITA' SINDACALE DA UNA ORGANIZZAZIONE ALTRETTANTO ALL'ALTEZZA.
CI SONO PERO' TANTI ALTRI TUOI COLLEGHI, TRA I QUALI IO, CHE SOVENTE VIVONO, LORO MALGRADO, UNA REALTA' BEN DIVERSA, LAVORANO ANCORA ISOLATI, SPESSO NON PER SCELTA E NON POSSONO AVVALERSI DI "FILTRI " A MONTE DELLA STANZA IN CUI VISITANO.
A QUESTI COLLEGHI, CHE SONO ANCORA TANTI, BISOGNA GUARDARE.
IL PAZIENTE NON VIENE ACCOLTO DA ALCUNA SEGRETARIA, IL MEDICO NEL MOMENTO IN CUI GLI CAPITA UN PROBLEMA DA RISOLVERE, NON HA MODO DI CONFRONTARSI CON ALTRI COLLEGHI ED A VOLTE DEVE "ARRANGIARSI" PERCHE' LA SOLUZIONE DEVE ESSERE TROVATA ALL'ISTANTE E L'ASL HA CHIUSO GLI UFFICI, IL COLLEGA A CUI CHIEDERE O COL QUALE INTERFACCIARSI ,O PEGGIO DISCUTERE, HA UN ALTRO ORARIO DI LAVORO, AL TELEFONO DEL SINDACATO RISPONDE LA SEGRETERIA TELEFONICA E L'OTTIMA SIGNORA, ORA DOTTORESSA, MANZI SEMPRE CON SOLERZIA RICHIAMA E VIENE INCONTRO ALLE ASPETTATIVE DI TUTTI, MA SPESSO, AHIME', CON UNA SOLUZIONE CHE PUO' VALERE PER L' EVENTUALE VOLTA SUCCESSIVA .
TI ASSICURO, MA TU LO SAI BENE, CHE ESISTONO, COME TU STESSO RICONOSCI,MEDICI CHE CERCANO DI FARE IL PROPRIO DOVERE, CON MOLTA ABNEGAZIONE ,CREDIMI, ED ALTRI CHE AGISCONO IN MANIERA DIVERSA, DICIAMO "PIU' LEGGERA" E FORSE PER CARATTERE O PER FILOSOFIA DI VITA SI LASCIANO SCORRERE LE COSE ADDOSSO .
IO NOTO SOLO CHE QUESTA MESSE DI CIRCOLARI, CONTROCIRCOLARI, CONTROCONTROCIRCOLARI CHE CI STA PIOVENDO ADDOSSO IN QUESTI ULTIMI TEMPI AVVILISCE ANCORA DI PIU' LA PROFESSIONE .
SONO CIRCOLARI CHE GIUSTAMENTE VANNO LETTE ED APPLICATE ED IO LE LEGGO E LE APPLICO E CI VUOLE TEMPO PER LEGGERLE E A ME SPESSO OCCORRE TEMPO ANCHE PER CAPIRLE DOVENDOMELE TRADURRE IN LINGUAGGIO PIU' ACCESSIBILE.
QUELLO CHE CI VIENE DETTO OGGI, GIA' DOMANI NON VALE E DOPODOMANI CI SARA' UN NUOVO "AGGIUSTAMENTO DEL TIRO".
DOBBIAMO SEMPRE ABBOZZARE? ABBASSARE LA TESTA PER NON DIRE QUALCHE ALTRA COSA? E NON ABBIAMO NEMMENO IL DIRITTO DI DIRE OGNI TANTO CHE SIAMO STUFI? NOI SIAMO UMILI REMATORI DI QUESTO VASCELLO SANITARIO CHE BRANCOLA "PER PERIGLIOSE ACQUE" , VOI RAPPRESENTANTI SINDACALI SIETE MOLTO PIU' VICINI DI NOI AL TIMONE ED AL TIMONIERE E LA ROTTA CHE SEGUE IL VASCELLO LA VEDETE ANCHE VOI.
A QUANDO L'AMMUTINAMENTO?
PERCHE' DOBBIAMO ESSERE SEMPRE PIU' AVVILUPPATI DA UNA BUROCRAZIA CHE NON CI DEVE COMPETERE?
MI SI DIRA' CHE QUESTO E' LO STATO DELL'ARTE, BERE O AFFOGARE.
MI CHIEDO: COME MAI SIAMO A QUESTO PUNTO?
COME DISSE NIETZSCHE: LA DEMENZA E' RARA NEI SINGOLI, MA E' LA REGOLA NEI GRUPPI, NEI PARTITI, NEI POPOLI,NELLE EPOCHE, AGGIUNGO IO :
FORSE CHE QUESTA E' UNA DI QUELLE EPOCHE?
O FORSE COME DISSE ALPHONSE KARR: MOLTE COSE VANNO MALE PERCHE' LA GENTE NON PRENDE PIU' LA PROFESSIONE COME SCOPO MA COME MEZZO?
QUINDI DICO A ME STESSO: ZITTO E REMA !
SCUSA L'ENNESIMO SFOGO.
SALUTI SEMPRE CORDIALI
CIRO DI BENEDETTO

         Caro Ciro,
     grazie ancora per le tue parole che ci fanno riflettere.
     Ritengo che la battaglia alla burocrazia vada fatta non assalendo la burocrazia alla maniera di Don Chisciotte con i mulini a vento ma trasformando i nostri studi da strutture semplici in strutture complesse.
     Dal 4 al 6 febbraio lo SNAMI Puglia ha organizzato a Lecce  un Convegno dal titolo "Studio medico o agenzia della salute" ed al recente Workshop di Massa Lubrense Filippo D'Addio ha relazionato su "Lo studio del medico di assistenza primaria nella strutturazione della PRIMARY CARE" ed io sul tema degli "Ambulatori dedicati" (ti invio le due relazioni così come le invierò a coloro che me ne faranno richiesta). 
     Questo, secondo me, significa mettere in cantiere delle idee anzi, più precisamente, delle "buone idee".
     Oggi, ci piaccia o meno, non è più il tempo del medico "isolato", ormai condannato oltre che dalla storia anche dall'SSN e dalle "circolari".
     Noi siamo liberi professionisti convenzionati con il SSN, peccato però che ci ricordiamo di essere liberi professionisti quando protestiamo con sdegno contro i certificati online e le esenzioni ticket e convenzionati con il SSN quando ci lamentiamo di non avere le ferie e la tredicesima.
     E' necessario, se vogliamo recuperare credibilità e dignità, uscire da questo giochino, organizzare da noi il nostro lavoro e pretendere accordi nazionali e regionali che, invece di darci cinquanta centesimi in più, ci aiutino a farlo. Questo vuol dire compiere scelte strategiche per la categoria che in assenza di tali scelte - la cui responsabilità non è, purtroppo, solo della parte pubblica - rischia di trasformarsi progressivamente, anzi regressivamente, in un ramo secco della sanità italiana.
     Per avere dei buoni studi in cui fare i medici e non i burocrati, come tu giustamente lamenti, è necessario rischiare, spendere, inpegnarsi, mettere tempo a disposizione ecc. ecc.. In caso contrario ci troveremmo di fronte a personaggi amorfi capaci solo di prendersela come diceva il grandissimo Fabrizio de Andrè "con le donne il tempo ed il governo" ed in attesa costante del "giorno i paga": ma questa è una cosa che va bene al massimo per bidelli, impiegati di quarto livello e contabili del mercato ortofrutticolo.
     Hai citato Nietzsche, uno dei miei maestri, che mi ha insegnato, insieme a tante altre cose, che "bisogna avere il caos dentro di se per generare una stella che danza" e l'amore per chi, quando getta i dadi e vince si chiede "ho forse barato?".
          Carissimo Ciro,
     getta i tuoi dadi, fai danzare la tua stella e ricordati che, in un tempo non lontanissimo, i medici erano anche Filosofi e Sacerdoti mentre oggi vengono prevalentemente ritenuti dai "più" solo degli "scalzacani". Colpa dei "più" o colpa nostra?
     Ti abbraccio con affetto e dico (questa è mia non di Nietzsche): "beato il medico che il giorno prima di andare in pensione avrà conservato lo stesso entusiasmo del primo giorno di professione"
          Giorgio