Mercoledì 11 giugno le OO.SS. della
Convenzione Unica di Medicina Generale sono state convocate per parlare della
"dematerializzazione" della ricetta cartacea.
Su tale argomento vorrei fare alcune
considerazioni:
- la dematerializzazione, consiste, per
la parte pubblica campana, come ci è stato precisato in un pregresso
incontro all'A.R.San. (a proposito, tanti auguri al nuovo autorevole
Direttore - è il caso di dire "l'uomo giusto al posto giusto" -
di questo Organismo regionale) nello stampare la ricetta su carta bianca
dove comparirà anche un NRE (Numero Ricetta Elettronica) e con la quale il
paziente si recherà in farmacia;
- tale dematerializzazione interesserà
solo le prescrizioni di farmaci e non le richieste di indagini, visite
specialistiche, ecc.
- la dematerializzazione, infine, sembra
riguardare i soli medici di famiglia e non anche i pediatri di libera
scelta.
CONCLUSIONI:
si tolgano i "signori della Parte
Pubblica" dalle loro zucche le seguenti cose:
1. che ci mettiamo noi i fogli bianchi per stampare le ricette
dematerializzate (il che, detto per inciso, suona più come una barzelletta che
come una contraddizione in termini);
2. che ci rimettiamo il toner visto che qui non si stampa più il solo testo ma
tutta la ricetta, compreso il codice a barre che consuma un sacco di toner;
3. che ci compriamo un'altra stampante visto che dovremo stampare non più uno
ma due tipi di ricette.
Speriamo che i Colleghi
degli altri sindacati sappiano farsi sentire insieme a noi invece di cercare
accomodamenti vari che più che accomodamenti sono cetrioli che, girando girando,
finiscono in questo caso non dall'ortolano ma dal medico di famiglia.
Vi terremo informati
tempestivamente degli sviluppi del caso.
Giorgio Massara
P.S.: a proposito, il risparmio (calcolato
su 100.000.000 di ricette rosse stampate nel 2002) sarà di 3.000.000 di euro
all'anno di cui sicuramente una parte verrà data a noi per i “fastidi” di cui
sopra. O no?