"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

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domenica 3 aprile 2011

lettera aperta di Pasquale Orlando sul comportamento antisindacale della ASL Caserta

          Cari Colleghi,
     il 31 marzo si è consumata presso l'ASL di Caserta una cosa inaudita, nei modi, nelle forme e nella sostanza. Come sapete il 24 marzo scorso, su invito dell'Azienda, lo SNAMI, assieme alle altre sigle, è stata invitata ad un incontro per discutere dell'eventuale apertura di due Ospedali di Comunità (Teano e Capua). All'incontro, dove era presente una altra sigla sindacale (delle altre non si è avuta notizia) si sono presentati i nostri colleghi Merola Antonio (Continuità Assistenziale); D'Addio Filippo (Assistenza Primaria) e D'Agostino Rosa (Medici Precari e in formazione), per discutere dell'ordine del giorno.
     Per la parte Pubblica, oltre ai rappresentanti aziendali, era presente il Dr Crisarà, incaricato dell'Azienda.
     La discussione, dopo una brevissima introduzione sulle intenzioni dell'azienda sugli ospedali di comunità, è stata spostata sul progetto di un eventuale sperimentazione sul trattamento dei codici bianchi presso l'ospedale  di Aversa, utilizzando i medici di guardia medica da affiancare al locale Pronto Soccorso, mediante incarico a 14 ore settimanali a completamento orario. Ci si è aggiornati quindi al 31 marzo, per poter preparare l'accordo.
     E qui il colpo di scena! All'incontro del 31 marzo, erano presenti solo il dr. Merola e la dr.ssa D'Agostino, ricevuti dal Dr Crisarà, il quale ha riferito che, essendo gli altri sindacati già d'accordo, anche se non presenti per impegni (sic!), lo SNAMI poteva esprimere la propria posizione in merito all'utilizzo dei medici di guardia nel P.S. di Aversa e che, comunque, l'azienda avrebbe proceduto, con o senza lo SNAMI.
     A nulla sono valse le argomentazioni dello SNAMI che voleva porre alcune domande, legittime, e a difesa degli interessi dei colleghi (anche sorvolando sulla sperimentazione che, dove è stata fatta, non ha portato ad alcuna riduzione dell'afflusso ai Pronto Soccorso). Un atteggiamento, francamente, inaccettabile, soprattutto se tenuto da un collega che, se non erro, è stato ospite al congresso nazionale dello SNAMI di Copanello (Calabria) nel 2007, dove ha portato i saluti della FIMMG in qualità di rappresentante nazionale della Continuità Assistenziale di quella Sigla!
     I nostri rappresentanti, da sindacalisti, volevano discutere di modalità di incarico, di assicurazione dei colleghi affiancati al Pronto Soccorso, di durata della sperimentazione. Perchè, se è vero che si tratta di un finanziamento ad hoc, è anche vero che esso avrà un inizio ed un termine. Non si può dire ad un collega di accettare un incarico con tutte le responsabilità del caso, le incompatibilità che aumentano, e poi, dopo un periodo non definito, dargli una pacca sulle spalle! E poi, con quali strumenti contrattuali il dr Crisarà pensa di chiamare i medici? Noi diciamo, e lo difenderemo in tutte le sedi, che bisogna fare un Accordo Aziendale, come prevede il contratto nazionale e il vigente accordo regionale e, sicuramente, noi siamo dalla parte dei medici. Non capiamo, perchè mai, bisogna finanziare un esperimento di codici bianchi presso l'ospedale, spostando, di fatto, risorse destinate al territorio presso gli ospedali e non si debbano intercettare i cosiddetti codici bianchi sul territorio stesso, attraverso la creazione di ambulatori, h 24, nei distretti gestiti dai medici di medicina generale (Continuità Assistenziale e Assistenza primaria) secondo il progetto Me.Di.Co, visto che il progetto finanazia l' h 24 (o meglio la presa in carico h 24 sul territorio). Il problema, come riconosciuto in tutte le sedi, è quello di intercettare i cosiddetti codici bianchi sul territorio, non quello di raddoppiare il personale del Pronto Soccorso!
     Perciò il collega Dr Crisarà, stia tranquillo, lo SNAMI non permetterà all'azienda di procedere autonomamente senza un accordo aziendale; accordo previsto dai contratti nazionali e regionali vigenti. Come certamente saprà gli accordi sono a salvaguardia dei legittimi interessi dei colleghi e servono per garantire la massima trasparenza delle procedure.
     Noi non mandiamo allo sbaraglio nessuno! Noi facciamo sindacato, quello vero; quello che non vende sogni, ma concretezza e rispetto dei diritti. Noi siamo pronti a questa sfida; aspettiamo con fermezza una proposta seria dell'azienda, con costi, durata, modalità di incarico e finalità che confronteremo con la nostra, disposti a discuterne in maniera aperta.

      Pasquale Orlando