"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

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domenica 3 aprile 2011

percentuali bulgare di adesione a sciopero del 28 e 29 marzo 2011



COMUNICATO STAMPA

“Un consenso quasi bulgaro!” E’ molto soddisfatto sull’esito dello “sciopero informatico” (appena conclusosi) Roberto Carlo Rossi, Presidente regionale lombardo dello SNAMI (Sindacato Nazionale Autonomo medici Italiani), il sindacato che raggruppa la maggioranza dei medici convenzionati lombardi ed il secondo a livello nazionale. “Il 28 e 29 marzo 2011 quasi tutti i medici convenzionati lombardi e molti medici ospedalieri non hanno trasmesso i dati di prescrizioni e certificati al SISS (Sistema Informativo SocioSanitario) per protestare contro le incredibili inefficienze del sistema” sottolinea il Presidente lombardo SNAMI. “E’ un momento che mi spingo a definire storico per il sindacalismo medico, poiché abbiamo inaugurato un nuovo modo di fare sciopero: un modo etico, che, di fatto, non danneggia il cittadino e che colpisce al cuore il sistema, privandolo di quei dati di cui ormai non può fare a meno di alimentarsi” continua Rossi. “Non ne possiamo più di fare aspettare i pazienti fuori dallo studio perché il sistema si blocca! Non ne possiamo più di essere costretti a cambiare computer ogni due anni (o meno) perché i programmi sono sempre più pesanti e richiedono (inutilmente) sempre più memoria. Mica ci siamo laureati in informatica! Vogliamo solo fare i medici ed essere al fianco dei cittadini nostri pazienti” esclama ancora Rossi.

“Il 31 marzo ci sarà una convocazione in Regione”, informa Rossi, e vedremo che risposte ci daranno. Chiediamo solo che il sistema funzioni: non siamo per principio contro le innovazioni, se facilitano la vita della gente. Ma qui ci troviamo a dover fare i conti con leggi che ci penalizzano economicamente e promettono il licenziamento se non utilizziamo un sistema che non funziona per problemi tecnici che, peraltro, stiamo segnalando da diversi anni e ai quali nessuno vuole davvero porre rimedio! Vediamo che risposte ci daranno, le valuteremo e decideremo se continuare la protesta: ma la prossima volta sarà per molti giorni o addirittura a oltranza. L’auspicio è che, la prossima volta, anche gli altri sindacati ci seguano (ma ci hanno già seguito nei fatti la stragrande maggioranza dei medici convenzionati lombardi): in tempi tanto difficili per la medicina del territorio, l’unità di categoria sarebbe davvero auspicabile! – conclude Roberto Carlo Rossi.

Dott. Piergiorgio Muffolini
Addetto Stampa SNAMI Regione Lombardia