Le posizione espresse nel suo articolato intervento dal Presidente Angelo Testa (presente come secondo componente della delegazione il Dott. Giorgio Massara) possono essere così sintetizzate:
1. Lo SNAMI è favorevole alla semplificazione dei testi delle tre convenzioni in un testo unico;
2. lo SNAMI è contrario a qualsiasi eventuale variazione normativa in assenza di una precisa definizione dei fondi;
3. lo SNAMI ritiene che quasiasi riferimento alla legge "Brunetta" sia da ritenersi improprio in quanto tale legge (peraltro in via di modifica) riguarda esclusivamente i medici dipendenti del SSN.
27 giugno 2012
Medici di base:
la Sisac propone testi unici delle convenzioni
Elaborare testi unici delle convenzioni vigenti per la medicina generale, la pediatria di libera scelta e la specialistica ambulatoriale. Obiettivo: avviare «un processo di semplificazione» e facilitarne la comprensione, resa complessa dai quattro diversi periodi in cui nel tempo sono state varate (quello dei Dpr pre-2001, quello post legge 165/2001 e post nuovo Titolo V, il biennio 2008-2009 e quello 2009-2010). E' la proposta avanzata oggi ai sindacati di categoria dalla Sisac, la struttura interregionale che rappresenta la parte pubblica nelle trattative con i medici di base.
Otto i «possibili principi e criteri» indicati dalla Sisac per mettere a punto i testi unici della medicina generale, della pediatria e della specialistica: coerenza con l'impianto federalista (la riforma del Titolo V), farraginosità del testo («da eliminare», nota la Sisac); risoluzione dei problemi emergenti dalla contraddittorietà o dall'ambiguità del testo; uniformità delle norme comuni ai tre Acn; semplificazione dell'articolato; integrazione delle parti aggiunte di recente; coerenza con le indicazioni della "smart regulation" (tra cui chiarezza, sinteticità, completenzza ecc.); coerenza con le indicazioni della Brunetta, con riferimento alla misurazione e alla trasparenza della performance, alla valutazione del merito e alle sanzioni disciplinari. «Resta inteso - conclude l'appunto della Sisac - che la realizzazione dell'intero processo, in nessun caso potrà prevedere la negoziazione di istituti volti ad alterare la remunerazione dei professionisti convenzionati ovvero ad aumentare i costi del Ssn».
«Abbiamo apprezzato l'attenzione e l'impegno della Sisac nel ricercare un ammodernamento dei testi, che è sempre un fatto positivo», ha commentato per primo Nicola Preiti, coordinatore nazionale Fp Cgil Medici medicina convenzionata. «Tuttavia abbiamo posto l'esigenza di sincronizzare questa iniziativa con le linee di indirizzo sulla assistenza territoriale definite con il ministro della Salute e soprattutto con il Patto della salute che dovrà essere sottoscritto in autunno». Anche perché ben tre dei punti proposti dalle Regioni per il Patto riguardano proprio le cure primarie e la medicina territoriale. «Per noi - ha concluso Preiti - è necessario che gli obiettivi del Patto trovino la loro concretizzazione nella definizione di nuove convenzioni».
Di «proposta di buon senso» parla Giacomo Milillo, segretario della Fimmg, il maggior sindacato dei generalisti. «Quello che noi ci aspetteremmo - aggiunge - è però una vera riscrittura della convenzione che incida sul piano normativo introducendo elementi di innovazione senza aumenti di costi. Uno su tutti: il ruolo unico». Per un'operazione simile servirebbe naturalmente l'ok del Comitato di settore. «E alla vigilia del Patto per la salute - riconosce comunque Milillo - è opportuno aggiornarsi in autunno».
Boccia invece l'idea di novità «a costo zero» Angelo Testa, presidente Snami: «Non si può non essere d'accordo in linea di principio che comprensibilità e sinteticità di un testo siano caratteristiche irrinunciabili alla bontà di un documento. Molto di più per noi dello Snami vale la sostanza di un accordo e poiché la legge impone che sino al 2014 non si possano fare accordi mi fa specie che si pensi a un qualcosa a costo zero. La logica deve essere mettere sul piatto della bilancia quanti soldi ci sono e ciò che si può fare per quella quantità di soldi. Viceversa è fantascienza».
Manuela Perrone