PALERMO - Lo SNAMI torna all'attacco. Dopo la chiusura dei contratti regionali degli altri settori della medicina generale da circa due anni, a quanto pare è rimasta penalizzata proprio l'emergenza sanitaria territoriale.
«Abbiamo già proposto nel dicembre 2011 - ha dichiarato Giuseppe Biondo, presidente regionale dello SNAMI Sicilia - un’agenda ben definita che puntava prevalentemente alla normativa e molto poco all’impatto economico, sensibili e consapevoli del momento di difficoltà che tutto il paese sta attraversando». «Pensavamo di chiudere la trattativa - continua Biondo - entro il primo quadrimestre dell’anno in corso ma ad oggi nulla di fatto». Ma quali erano gli aspetti normativi proposti dallo SNAMI? - definizione dell'organico del personale da attribuire nei presìdi di emergenza; - tutela assicurativa e legale al medico di emergenza su responsabilità civile e professionale; - definizione giuridica del ruolo e dei compiti del medico del 118 con riferimento ad una eventuale prospettiva di avanzamento in termini di carriera professionale; - definizione di regole ben precise circa il mancato guadagno derivante da malattia; - promozione e incentivazione della formazione professionale e dell'aggiornamento; - standardizzazione del sistema emergenza sia sul piano organizzativo, strutturale e formativo in tutta la Sicilia; - definizione delle regole per l’ingresso in soprannumero alla scuola di specializzazione in emergenza-urgenza; - tutela dello stato di gravidanza delle donne del 118 (impedire ad esempio l’utilizzo delle donne gravide nelle ambulanze, dedicandole a servizi meno rischiosi).
Giuseppe Biondo
«Abbiamo già proposto nel dicembre 2011 - ha dichiarato Giuseppe Biondo, presidente regionale dello SNAMI Sicilia - un’agenda ben definita che puntava prevalentemente alla normativa e molto poco all’impatto economico, sensibili e consapevoli del momento di difficoltà che tutto il paese sta attraversando». «Pensavamo di chiudere la trattativa - continua Biondo - entro il primo quadrimestre dell’anno in corso ma ad oggi nulla di fatto». Ma quali erano gli aspetti normativi proposti dallo SNAMI? - definizione dell'organico del personale da attribuire nei presìdi di emergenza; - tutela assicurativa e legale al medico di emergenza su responsabilità civile e professionale; - definizione giuridica del ruolo e dei compiti del medico del 118 con riferimento ad una eventuale prospettiva di avanzamento in termini di carriera professionale; - definizione di regole ben precise circa il mancato guadagno derivante da malattia; - promozione e incentivazione della formazione professionale e dell'aggiornamento; - standardizzazione del sistema emergenza sia sul piano organizzativo, strutturale e formativo in tutta la Sicilia; - definizione delle regole per l’ingresso in soprannumero alla scuola di specializzazione in emergenza-urgenza; - tutela dello stato di gravidanza delle donne del 118 (impedire ad esempio l’utilizzo delle donne gravide nelle ambulanze, dedicandole a servizi meno rischiosi).