27 luglio 2011
Trasmissione ricette, dal 1° luglio tocca a Piemonte e Campania
Manca meno di una settimana al 1° luglio, data che in Piemonte e Campania dovrebbe decretare il via alla fase a regime della trasmissione on line delle ricette, ma nelle due Regioni i preparativi denunciano gravi ritardi. Anzi, di fatto, è come se i cantieri non avessero neanche aperto. In Piemonte, i medici di famiglia attendono ancora l’avvio delle trattative sulla “valigetta informatica”, il pacchetto di dotazioni tecniche che l’amministrazione regionale deve fornire a costo zero come sancito dalla Convenzione per la Mg. Pesano le disavventure giudiziarie che nelle settimane scorse hanno travolto l’assessore alla Sanità del Piemonte, Caterina Ferrero, e alcuni suoi collaboratori, ma sono mesi che Fimmg scalpita per avviare il confronto: «Da sei o sette mesi ricordiamo la scadenza della trasmissione ricette» ricorda Roberto Venesia, segretario regionale del sindacato «però finora non s’è fatto nulla. Ora in Regione si parla di un incontro per il 29 e un secondo attorno al 7-8 luglio, vediamo se verranno confermati ma è evidente che la scadenza del primo del mese non potrà essere rispettata». Quanto alle rivendicazioni del Mmg, la lista è lunga: «Attualmente» prosegue Venesia «i generalisti piemontesi si pagano l’informatizzazione di tasca propria: hardware, software, aggiornamenti, adsl. La richiesta ovviamente è che provveda la Regione e in più finanzi anche il personale di studio, per evitare che la burocrazia rubi tempo all’assistenza». Quadro altrettanto desolante in Campania: «Nonostante gli insistiti solleciti dei sindacati» spiega Giorgio Massara, presidente dello Snami regionale «la Regione non solo non ha ancora avviato un confronto sulla valigetta informatica, ma neanche ha aperto il tavolo per il rinnovo della Convenzione integrativa. A fine marzo avevamo chiesto i dati sulla spesa storica delle Asl per le Cure primarie e ci era stato promesso che li avremmo avuto entro il 15 aprile. Li stiamo ancora attendendo». Anche ai piedi del Vesuvio, in sostanza, sarà difficile che si riesca a rispettare la scadenza del 1° luglio: «La parte pubblica risulta inadempiente su tutta la linea» è la conclusione di Massara «impossibile prevedere quando si riuscirà a partire».