La scrivente Organizzazione Sindacale, firmataria del vigente III A.I.R., dopo aver letto la lettera di Federfarma Caserta (prot. n. 65/15 dell’11/2/2015), riteneva di non dar seguito alle sciocchezze ivi descritte, per non dar corso ad una sterile polemica, ma si vede costretta a rispondere alla circolare dell’ASL di cui in oggetto, e a
stigmatizzare
quella che può essere definita una vera e propria operazione di “copia e incolla” praticata da due dei massimi dirigenti pro-tempore dell’ASL Caserta.
Per queste ragioni appaiono risibili le osservazioni poste in essere dalla Federfarma Caserta nella nota dell’11/2/2015 (copiata quasi integralmente dall’ASL Caserta). In breve: con l’avvio della ricetta de-materializzata, si è raggiunto un ottimo equilibrio tra le esigenze di un miglior controllo della spesa sanitaria, una soddisfazione del medico prescrittore e una velocizzazione delle erogazioni delle prestazioni ai propri pazienti.
Onde sgombrare il campo da qualsiasi dubbio, la Federfarma è libera di chiedere ai propri associati di non evadere i promemoria che non corrispondano ai criteri di stampa di cui al D.M. 2/11/2011 art. 3.5.1 (G.U. n. 264 del 12/11/2011), così come specificato all’art. 1 del documento “SPECIFICHE TECNICHE PER LA STAMPA DEL PROMEMORIA DELLA RICETTA DEMATERIALIZZATA”, in pratica e per farla breve, non crediamo che al collega Farmacista debba interessare “come” venga stampato il promemoria della prescrizione (con la stampante del medico, con quella del paziente, con quella di sua cugina …), se la stampa del promemoria sia il seguito di un’accurata visita medica e/o di un’approfondita anamnesi … noi crediamo che il Farmacista debba evadere il promemoria se scritto e/o stampato in modo corretto, in caso contrario:
1. non eroga il farmaco e manda il paziente dal medico a “ristampare” la prescrizione o,
2. risalendo dal numero di ricetta elettronica (NRE, numero univoco identificativo della ricetta dematerializzata), può stamparsi da sé il promemoria o, se gli fa comodo,
3. farsi inviare l’email direttamente dal paziente … così si può stampare il promemoria come più gli aggrada.
Allo stato, non risulta, da una breve indagine tra i colleghi di Medicina Generale, pazienti ritornati ai nostri ambulatori per errori circa il formato della stampa, i caratteri, il toner, la qualità dei ghirigori, orpelli e sciocchezzuole varie citate nella missiva di che trattasi. Inoltre, se al Presidente di Federfarma risultano reati, connivenze improprie tra Medici e Farmacisti, non “rompa le scatole” e vada alla Procura della Repubblica. Giusto per precisare una grande sciocchezza scritta nella lettera: “il paziente può stampare più copie e spedire i promemoria in più farmacie”. La scemenza è veramente enorme. Se noi diamo il promemoria al paziente, questi può fare migliaia di copie ed andare in migliaia di farmacie: vi sembra una cosa possibile? Se il farmacista, per vari motivi (assenza di collegamento internet, errori della piattaforma TS …) non riesce ad erogare il farmaco, può chiedere al SAC un numero di protocollo temporaneo; se il paziente va con lo stesso promemoria in un’altra farmacia, commette una truffa, facilmente evidenziata e sanzionata dal sistema TS!!
Teniamo a sottolineare che nella lettera della Federfarma (e nella copia conforme dell’ASL Caserta) in nessuna norma c’è scritto che “il promemoria per l’assistito deve essere consegnato materialmente nelle mani dello stesso”, ma “ … acquisito l’esito positivo di tale invio, potranno rilasciare all’assistito un promemoria cartaceo, conforme alle specifiche tecniche indicate nella normativa …”, quindi viene abusato il significato “potranno rilasciare” confondendo la possibilità con un dovere ed inventando “la consegna materiale nelle mani dell’assistito”. D’altra parte, alcuni colleghi già hanno degli applicativi palmari per l’invio della ricetta dematerializzata: al domicilio del paziente il medico può prescrivere una ricetta dematerializzata e stamparne il promemoria con la stampante del paziente …
Ciò premesso, e senza dilungarci oltre,
chiediamo
che il CPA dell’ASL Caserta dia parere favorevole a poter inviare i promemoria anche sulle email dei pazienti (cosa non esclusa dalle norme sulla ricetta de-materializzata), ma di evitare che i medici possano inviare le email ai farmacisti, cosa per altro di per sé non cattiva, ma che può facilmente prestarsi ad illazioni circa un’impropria connivenza medico-farmacista.
Infine, è il caso di ribadire ancora una volta che varie sentenze, non ultima quella n. 8457 del 13/04/2011, Cassazione Civile – Sezione Lavoro, recita testualmente “ … i rapporti dei medici convenzionati e ASL corrispondono a rapporti libero-professionali che si svolgono di norma su un piano di parità, non esercitando l’Ente Pubblico nei confronti del Medico convenzionato alcun potere autoritativo ad eccezione di quello di sorveglianza …”.
E’ auspicabile,
pertanto, invitare l’ASL Caserta a vigilare sulle Farmacie convenzionate affinché venga vietata qualsiasi anticipazione di prodotti farmaceutici agli utenti (BURC n. 1 del 2/1/2006) senza la ricetta medica e/o promemoria che dir si voglia, e si
stigmatizza,
al tempo stesso, la pessima abitudine dell’ASL Caserta di scrivere maree di circolari senza capo né coda ed inviarle ai medici tramite email: spesso tali email diventano “spam” e vanno automaticamente nei cestini della posta indesiderata. I medici di famiglia, ormai quasi tutti, inviano le comunicazioni per posta certificata oppure si recano ai rispettivi Distretti all’ufficio protocollo per le più svariate esigenza di Servizio. Ebbene, nonostante il DECRETO-LEGGE 29 novembre 2008, n. 185, al comma 7 reciti “I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Gli ordini e i collegi pubblicano in un elenco consultabile in via telematica i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata” ed al comma 10 reciti “La consultazione per via telematica dei singoli indirizzi di posta elettronica certificata nel registro delle imprese o negli albi o elenchi costituiti al sensi del presente articolo avviene liberamente e senza oneri. L'estrazione di elenchi di indirizzi e' consentita alle sole pubbliche amministrazioni per le comunicazioni relative agli adempimenti amministrativi di loro competenza”, in pratica, per farla breve, l’ASL Caserta a tuttoggi non ha mai richiesto all’Ordine dei medici di Caserta l’indirizzo pec dei medici convenzionati, per cui continua a scrivere email su email, realizzandosi, pertanto, un difetto di notifica delle varie circolari. Ciò potrebbe essere oggetto di un aspro contenzioso tra il singolo medico e l’ASL Caserta (il medico notifica all’ASL con posta certificata e/o protocollo, l’ASL scrive circolari su circolari inviandole tramite email …).
Potrebbe veramente giovare molto, per il quotidiano lavoro della medicina territoriale, se l’ASL si degnasse, non diciamo di concordare preventivamente, ma almeno di anticipare per sommi capi alla scrivente Organizzazione Sindacale le decisioni che poi incidono così tanto sul lavoro degli operatori sanitari e sulle esigenze, lungi da ogni retorica, del cittadino-ammalato. Anzi, ribadiamo, qualora ve ne fosse ancora bisogno, la nostra massima disponibilità a discutere in maniera molto costruttiva di tutte le “criticità” della filiera sanitaria, ma, per favore, smettiamola di scrivere e/o copiare “circolari” così scioccamente perentorie!!
Dott. Filippo D’Addio
Presidente Provinciale SNAMI Caserta
(firmato in originale)
Dott. Antonio Merola
Segretario Organizzativo SNAMI Caserta
(firmato in originale)
Prot. P/10/23.02.2015