"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

scrivici a: campania@snami.org

----------------------------- accessi al sito negli ultimi 30 giorni ----------------------------

BACHECA

- sabato 20 e domenica 21 giugno il Comitato Centrale si riunisce a Tivoli

- venerdì 23 maggio 2014 è stata stipulata la Convenzione SNAMI Campania-Club Medici che, tra i vari servizi, offre una polizza assicurativa per la responsabilità civile professionale

------------------------------------ il quadro della settimana ------------------------------------

------------------------------------ il quadro della settimana ------------------------------------
------------------------ Edwin Austin Abbey 1852-1911 The Castle of Maidens 1893-1902 ------------------------

poesia

poesia
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domenica 5 luglio 2015

Decreto 56 ovvero l'ultima "polpetta avvelenata" servita dall'ormai trombato Stefano Caldoro ai cittadini ed alla classe medica della Regione Campania


I PRINCIPI

“la Regione Campania potrebbe conseguire risparmi potenziali per oltre 66 milioni di euro”  è questo il valore economico del taglio ai farmaci che già attualmente garantiscono in modo molto precario la salute dei campani.
Il decreto prevede che il taglio avvenga ricattando i Direttori Generali delle ASL paventandone il licenziamento se non ci sono riduzioni della spesa,  affinché mettano su un sistema di “pressione” essenzialmente sui Medici di Assistenza Primaria a loro volta ricattati con la minaccia che la Corte dei Conti li accusi di danno erariale.

STRUMENTI di MONITORAGGIO delle PRESCRIZIONI
Il modello unico di prescrizione, allegato 2 al decreto 56, è lo strumento di pressione
compilato, con validità massima di 12 mesi  dal medico prescrittore (Medico di Assistenza Primaria, Specialista Ambulatoriale, Medico Ospedaliero, Medico Universitario), inviato al Servizio Farmaceutico della ASL di residenza del paziente, e stampato contestualmente alla ricetta elettronica o al promemoria della ricetta de-materializzata sempre dal medico di assistenza primaria!
Quando va compilato tale allegato (modello unico di prescrizione): molto spesso se si intende mantenere un minimo di libertà terapeutica visto che sono interessati i farmaci più comunemente prescritti. 

LA FILIERA DEL CONTROLLO
Il  decreto  imbastisce un meccanismo di controllo burocratico, con enorme spreco di tempo e di denaro a carico di tutta la filiera che sovraintende alla prescrizione e dispensazione del farmaco; Il medico prescrittore (Medico di Assistenza Primaria o Specialista delle strutture suddette) dovrà produrre il modulo in formato cartaceo (sic!)  e inviarlo al Servizio Farmaceutico della ASL, il paziente dovrà portare il modulo in formato cartaceo al proprio Medico di Assistenza Primaria se la prescrizione è dello specialista, ogni qualvolta il Medico di Assistenza Primaria stampa un promemoria per l’assistito della ricetta de-materializzata dovrà contestualmente stampare una copia dell’allegato 2 per il farmacista che dovrà  “stabilire che, nel caso in cui la prescrizione non fornisca una valida motivazione per la scelta di un farmaco a più alto costo, il farmacista è tenuto a richiedere tempestivamente ulteriori  integrazioni…... se il medico prescrittore non perfezioni la prescrizione con le integrazioni richieste, il farmacista procederà alla dispensazione  del farmaco prescritto,  informando la propria Direzione Strategica che provvederà a comminare le sanzioni previste dalla normativa vigente”.

La  Regione Campania individua il farmacista come cane da guardia del risparmio! Che ne pensa l’Ordine dei Medici? Che ne pensa l’Ordine dei Farmacisti? 

Questo è il ricorso presentato dallo SNAMI Campania al Garante



L'impugnativa al TAR della Delibera è in corso di preparazione da parte del nostro Ufficio Legale e prevediamo venga presentata nella seconda metà di luglio.
Abbiamo chiesto, inoltre al Presidente De Luca il ritiro della delibera e rimaniamo, anche su questo fronte e senza trascurare gli altri, in fiduciosa attesa.

(si ringraziano i Colleghi Filippo D'Addio e Assuero Musco per gli approfondimenti tecnici relativi al Decreto)

sabato 6 giugno 2015

appello al voto per le elezioni ENPAM di domenica 7 giugno

SE LA VERITA’ NON TI FA PAURA E VUOI SAPERE COSA E’ OGGI L’ENPAM VISITA IL SITO: http://www.enpamveritas.eu/

Cari Amici e Colleghi,
ci vediamo domani, domenica 7 giugno, presso l'Ordine dei medici a cui siete iscritti  per votare ricordandoci che il tema è di una importanza straordinaria visto che riguarda il nostro futuro pensionistico.
L'ENPAM di ieri non ci piace perché nel tempo sono aumentate sempre di più le  prebende, i diritti acquisiti dei "dirigenti" e le auto blu e abbiamo avuto inchieste della magistratura (che hanno portato alle dimissioni di un Presidente che stava lì, grazie ad uno statuto immobilista se non addirittura antidemocratico, da tempo immemorabile e la sua sostituzione nientemeno, ma guarda che combinazione, che con il suo "Vice") che certamente non hanno fatto onore al nostro Ente pensionistico.
 Tutto ciò avveniva ed avviene mentre il nostro "salvadanaio" si assottiglia sempre di più.
L'ENPAM non è per i "mammasantissima" che lo dirigono ma per quelli che, lavorando tutti i giorni, ci mettono mensilmente i loro contributi per avere una pensione quanto meno dignitosa.
Ricordiamolo bene domenica e invece di andare al mare andiamo a fare il nostro dovere che non facciamo solo nei nostri confronti ma, anche e soprattutto, nei confronti delle nostre famiglie e dei nostri figli.
Le liste sono due: una, targata ovviamente FIMMG,  rappresenta la "conservazione" cioè rappresenta chi ha gestito (male) l'ENPAM da tempo pressoché immemorabile; l'altra (la numero 2) è di coalizione tra tutti gli altri sindacati e vuole cambiare l'Ente per renderlo uno strumento "trasparente" al servizio dei Colleghi.
Se siete contenti di come vanno le cose, se vi sono piaciuti gli articoli di stampa comparsi sul tema nei mesi e negli anni scorsi, se vi rallegra il fatto che ogni volta che vi fate fare una proiezione pensionistica scoprite che riceverete sempre meno, allora potete lasciare le cose come stanno non andando a votare oppure votando la lista n. 1 (il che è, più o meno, la stessa cosa); se invece siete "inkazzati" vi offriamo l'opportunità di cambiare le cose con il vostro voto. E questo lo dico a prescindere dal sindacato a cui siete iscritti perché nel segreto dell’urna il buon senso (sarebbe temerario scomodare Dio per una cosa come questa) vi guarda, Milillo (e i suoi) no.
Ci vediamo domani e vi ricordo che troverete presso il vostro ordine di riferimento sindacalisti SNAMI (in prima linea tra tutti i Presidenti Provinciali, i Segretari Organizzativi Provinciali, i responsabili di Settore) che vi spiegheranno in maniera semplice e diretta il perché di una scelta che speriamo sia, con l'aiuto di noi tutti, decisiva.
Buon voto a tutti
                                      Giorgio Massara

venerdì 10 aprile 2015

naufraga ancora una volta il progetto velleitario di organizzare campagne di prevenzione senza la collaborazione del Medico di famiglia: la ASL di Caserta, di fronte al fallimento di questa nuova cavolata, smontata sul piano scientifico e sindacale in questa lettera di Filippo D'Addio, cerca di "comprarsi" i medici "offrendo" quattro euro per ogni paziente che effettua il test. Noi diciamo a chi ha avuto questa bella idea che, per quanto ci riguarda, i quattro euro se li può tranquillamente infilare in quel posto...


...il lupo perde il pelo ma non il vizio: la FIMMG dopo avere cantato per anni le lodi della "riforma" si è finalmente accorta che "va a nozze con i fichi secchi" e fa marcia indietro auspicando una riapertura immediata del Tavolo per "revocare" lo sciopero di cartone strombazzato per il 13 maggio

Venerdì, 10 Aprile 2015


Pronto atto indirizzo, Sisac può convocare sindacati senza aspettare il Governo

La trattativa per la convenzione nazionale di medici di famiglia, pediatri e specialisti Asl può ripartire. Il comitato di settore ha licenziato l'atto di indirizzo e sta per trasmetterlo alla Sisac, che però fino a ieri pomeriggio non lo aveva ricevuto. Una volta in possesso, l'agenzia controparte, come già avvenuto, potrebbe autonomamente convocare i sindacati per la ripresa dei tavoli senza aspettare il passaggio dell'atto d'indirizzo in conferenza stato- regioni e poi al consiglio dei ministri. Le formalità restano obbligatorie, ma la trattativa può avviarsi, fermo restando che quanto concordato tra le parti resterebbe sub iudice finché l'atto d'indirizzo della convenzione tra medici e Ssn non fosse approvato. Fiorenzo Corti responsabile comunicazione della Fimmg, uno dei sindacati dei medici di famiglia, ci conferma che la convocazione da parte della Sisac farebbe rientrare lo sciopero che la sigla intende dichiarare per il 13 maggio se lunedì prossimo non avrà ottenuto "segni di vita" dalla controparte. «L'importante era sbloccare il tavolo e far iniziare le consultazioni. Ciò che aspettiamo è per l'appunto la convocazione in Sisac». L'atto d'indirizzo recepisce l'intesa del 4 marzo scorso tra governo, regioni e sindacati. Quest'ultima salverebbe gli studi "single" dei Mmg, privilegerebbe l'aggregazione funzionale "morbida" (Aft) su quella strutturale (Uccp) e nel finanziare nuovi gruppi non utilizzerebbe le indennità che oggi vanno in tasca ai medici, magari a rischio di penalizzare chi si è attivato negli anni scorsi. Peraltro, chi ha letto l'intesa ravvisa interpretazioni sibilline, come quella secondo cui per lo sviluppo organizzativo le indennità potranno essere sacrificate diversamente da una regione all'altra, o paventa il distinguo tra quota a supporto dell'attività del singolo medico e quota riferita al finanziamento di standard organizzativi complessi già esistenti. Una delle due sarebbe "più sacrificabile"? I soldi per il collaboratore di studio resterebbero e l'indennità per la medicina di gruppo no? «Quando Fimmg preme per riaprire la trattativa è perché in quella sede troveremo le frasi e le risposte adeguate. L'atto di indirizzo attuale integra le garanzie che noi chiedevamo per ripartire - dice Corti - ma il "dettaglio" dei contenuti, anche quelli di massima importanza, andrà definito nella contrattazione».

Mauro Miserendino

domenica 22 marzo 2015

la ASL di Caserta fa un'altra "figuraccia" facendosi bocciare il bilancio nientemeno che dal Collegio dei Revisori dei Conti

CASERTA - Bocciato. Stavolta, senza remissioni e senza quella valvola di sopravvivenza che, in diverse circostanze, i collegi sindacali adibiti a controllare i conti degli enti pubblici più importanti di questa provincia hanno garantito ai mandarini di turno e ai politici a cui questi rispondevano.
Mala tempora currunt e dunque meglio dare l’idea di una rigidità, in un periodo in cui, si ha la sensazione, che le inchieste sui reati penali connessi alla pubblica amministrazione, a partire dalla corruzione, cresceranno esponenzialmente, riscattando i dati pubblicati ieri da Gian Antonio Stella nel suo editoriale sul Corriere della Sera tratti dagli studi di Trasparency. Dati, che indicano la caduta, sostanzialmente verticale degli arresti per corruzione, concussione e abuso d’ufficio, verificatasi negli ultimi venti anni.
E allora, il collegio dei revisori dell’Asl di Caserta, che l’anno scorso aveva scritto tutto il male del mondo dei bilanci e dei conti di questo ente, salvo poi formulare un via libera con riserva, quest’anno, con lo stesso presidente, Goffredo Del Vecchio da Casal di Principe, confermato a capo dell’organo di controllo, ha letteralmente ghigliottinato l’ultimo conto consuntivo pieno della gestione di Paolo Menduni, quello relativo all’anno 2013.
“Visti i risultati delle verifiche eseguite e tenuto conto delle considerazioni e raccomandazioni esposte, non attesta la corrispondenza del bilancio d’esercizio alle risultanze contabili e la non conformità dei criteri di valutazione del Patrimonio a quelli previsti dal codice civile e dalle altre disposizioni di legge, fatto salvo quanto diversamente disposto dal D. Lgs. n. 118/2011, il Collegio ritiene di esprimere un parere non favorevole al documento contabile esaminato” questo hanno scritto i revisori.
Gianluigi Guarino

venerdì 20 marzo 2015

non concordo sul "meno male" - detto dal collega intervistato da Mauro Miserendino a proposito della sentenza - che trovo molto semplicistico, perché si tratta di una sentenza "storica" che sancisce due cose: la prima, di carattere generale, è che il medico quando va di fronte al Magistrato per fatti di questo genere non ha più, come è avvenuto fino ad oggi, praticamente sempre torto "a prescindere"; la seconda, più specifica, è che il collega denunziato non è stato, contrariamente al solito, riconosciuto colpevole di omessa "leccatura di sedere" al cittadino-utente che, a differenza del medico che ha sempre torto, ha sempre ragione anche nelle pretese più idiote e ridicole che possa avanzare a qualsiasi ora del giorno e della notte. I miei genitori, ad esempio, chiamavano il medico dopo una settimana che ero a letto con la febbre; adesso, invece, i genitori nevrotici, educati male (cioè maleducati) pretendono di avere un medico a disposizione per i loro preziosi "rampolli" addirittura ancora prima ancora che si ammalino

20 marzo 2015


Medici di guardia a rischio contenzioso 

per cure a distanza


«Meno male che la Cassazione è intervenuta dando ragione al medico di continuità assistenziale. Il rischio di sentenze come quelle della Corte d'Appello d'Ancona è che per ogni telefonata il medico debba recarsi a domicilio e visitare anche se non c'è bisogno. E' un rischio figlio di una giurisprudenza che ancora assimila la continuità assistenziale alla vecchia guardia medica. Ma pur svolta di notte, e sotto organico, con un medico ogni cinque colleghi di assistenza primaria, la continuità assistenziale fa riferimento a una sede sul territorio dove il paziente "deambulabile" è tenuto a recarsi a meno di gravi rischi per la sua salute». Alfredo Granito responsabile continuità assistenziale del Sindacato Medici Italiani commenta la sentenza con cui la Cassazione ha assolto un medico "di guardia" per aver disposto cure telefoniche a un "anziano paziente" andato incontro ad una brutta broncopolmonite. In primo grado il medico era stato assolto ma in appello era stato condannato a 6 mesi di reclusione per omissione d'atti d'ufficio e sospeso per un anno dai pubblici uffici, e "istradato" a iter risarcitorio. Per la corte d'appello d'Ancona la discrezionalità del camice se intervenire a casa o no è legata alla conoscenza della patologia che a sua volta deriva dalla conoscenza del quadro clinico obiettivo. Il serpente si morde la coda: è il medico a decidere se andare a casa del malato ma finché non va non capisce se doveva andare. Quindi si deve andare tutte le volte? Non per la Cassazione, la quale si è accorta che alla sentenza d'appello mancavano le valutazioni di un medico esperto a supportare l'argomento sostenuto dal giudice d'appello. Per inciso, il paziente al medico non aveva riferito sintomi respiratori.«Certo è ben strano non tener conto di questa mancata indicazione, specie ove vi sia stata una registrazione telefonica delle conversazioni, che è di regola ad esempio nelle Ulss del Veneto dove lavoro», dice Granito. «Ma andando nel merito delle cose, intanto, che si intende per anziano paziente? Da regione a regione e da Asl ad Asl ci sono linee guida diverse per considerare la gravità di una patologia in funzione dell'età, e limiti d'età condizionati dall'età media, specie nei piccoli paesi. Va prevalendo l'idea d'intervenire in situazioni di fragilità date da comorbilità o fattori favorenti il rischio scompenso; in quei casi il medico di continuità essenziale deve andare mentre negli altri non può sguarnire una sede. Le ore di viaggio si potrebbero infatti dedicare ben altrimenti al servizio di sostituzione dell'assistenza primaria nella sede designata di CA. Il coordinamento con i medici di assistenza primaria nelle aggregazioni funzionali territoriali sarà, auspico, in grado di indicarci i pazienti per i quali su un dato territorio l'intervento a casa è particolarmente indicato. Fermo restando che è grave che in alcune realtà non vi siano sedi territoriali dove indirizzare i pazienti di notte e nei festivi, e che in tali casi spetta all'Asl fare una capillare informazione ai cittadini sui servizi alternativi».

Mauro Miserendino

giovedì 26 febbraio 2015

screening oncologici: clamoroso "buco nell'acqua" della ASL Caserta. Lo SNAMI, solito "grillo parlante" della situazione, lo aveva già previsto nel 2013 suscitando le ire non solo della Parte Pubblica ma anche degli altri Sindacati che, all'epoca, erano corsi a "farsi belli" con l'amministrazione aggregandosi, in qualità di ultimi arrivati, all'iniziativa

Scrivevamo il  23/09/2013
“LETTERA APERTA SUGLI SCREENING ONCOLOGICI
Egregio Direttore Generale,
partiamo dall'ammissione di un fallimento pluriennale: nella nostra Azienda le percentuali di adesione agli screening oncologici previsti dai Livelli Essenziali di Assistenza e fortemente raccomandati dagli ultimi Piani Sanitari Regionali non sono mai stati raggiunti e le adesioni raggiunte sono rimaste a livelli talmente bassi che si può tranquillamente affermare che nel caso specifico l'Azienda non ha fornito il LEA specifico alla sua popolazione di assistiti e che i fondi spesi per tale intervento sanitario sono stati inefficaci e inutili, inappropriati!
…………..
sicuramente non è possibile programmare un intervento di screening senza coinvolgere i Medici di Famiglia, se si vuole che esso sia efficace, la nostra Organizzazione è disponibile al coinvolgimento e al contributo, in rapporti aziendali chiari, trasparenti e su programmazioni serie e fattibili.
Siamo disponibili, come contribuenti nell'interesse della nostra azienda, e come medici nell'interesse della salute della nostra popolazione.
Il PRESIDENTE SNAMI Caserta 
dr. Filippo  D'ADDIO”
 _________________________

Oggi l’azienda dopo un anno e mezzo ammette il fallimento, aggiungendo al fallimento pluriennale questo altro periodo di tempo: dichiara pubblicamente ai sindacati, infatti,  di aver testato con il test per il sangue occulto meno del 5% della popolazione bersaglio! Non ci dice quante colonscopie ha fatto.
Chiede, per la verità in modo quanto meno maldestro, il coinvolgimento delle OO SS della Assistenza Primaria.
Noi ribadiamo quanto offerto allora al Direttore Generale:
La nostra Organizzazione è disponibile al coinvolgimento e al contributo, in rapporti aziendali chiari, trasparenti e su programmazioni serie e fattibili. Siamo disponibili, come contribuenti nell'interesse della nostra azienda, e come medici nell'interesse della salute della nostra popolazione.
Caserta, 5/2/2015
Il PRESIDENTE SNAMI CASERTA 
dr. Filippo  D'ADDIO



martedì 24 febbraio 2015

La ricetta de-materializzata e le castronerie di alcuni Farmacisti (Federfarma Caserta), avallate inopinatamente dall’ASL Caserta: riscontro circolare prot. n. 9408 del 20/02/2014 a firma dei dott. Danzi e Tari

(dal sito dello SNAMI Caserta)

La scrivente Organizzazione Sindacale, firmataria del vigente III A.I.R., dopo aver letto la lettera di Federfarma Caserta (prot. n. 65/15 dell’11/2/2015), riteneva di non dar seguito alle sciocchezze ivi descritte, per non dar corso ad una sterile polemica, ma si vede costretta a rispondere alla circolare dell’ASL di cui in oggetto, e a 

stigmatizzare
quella che può essere definita una vera e propria operazione di “copia e incolla” praticata da due dei massimi dirigenti pro-tempore dell’ASL Caserta.
Per queste ragioni appaiono risibili le osservazioni poste in essere dalla Federfarma Caserta nella nota dell’11/2/2015 (copiata quasi integralmente dall’ASL Caserta).   In breve: con l’avvio della ricetta de-materializzata, si è raggiunto un ottimo equilibrio tra le esigenze di un miglior controllo della spesa sanitaria, una soddisfazione del medico prescrittore e una velocizzazione delle erogazioni delle prestazioni ai propri pazienti.
Onde sgombrare il campo da qualsiasi dubbio, la Federfarma è libera di chiedere  ai propri associati di non evadere i promemoria che non corrispondano ai criteri di stampa di cui al D.M. 2/11/2011 art. 3.5.1 (G.U. n. 264 del 12/11/2011), così come specificato all’art. 1   del documento “SPECIFICHE TECNICHE PER LA STAMPA DEL PROMEMORIA DELLA RICETTA DEMATERIALIZZATA”, in pratica e per farla breve, non crediamo che al collega Farmacista debba interessare “come” venga stampato il promemoria della prescrizione (con la stampante del medico, con quella del paziente, con quella di sua cugina …), se la stampa del promemoria sia il seguito di un’accurata visita medica e/o di un’approfondita anamnesi … noi crediamo che il Farmacista debba evadere il promemoria se scritto e/o stampato in modo corretto, in caso contrario:
1.      non eroga il farmaco e manda il paziente dal medico a “ristampare” la prescrizione o,
2.      risalendo dal numero di ricetta elettronica (NRE, numero univoco identificativo della ricetta dematerializzata), può stamparsi da sé il promemoria o, se gli fa comodo,
3.      farsi inviare l’email direttamente dal paziente … così si può stampare il promemoria come più gli aggrada.
Allo stato, non risulta, da una breve indagine tra i colleghi di Medicina Generale, pazienti ritornati ai nostri ambulatori per errori circa il formato della stampa, i caratteri, il toner, la qualità dei ghirigori, orpelli e sciocchezzuole varie citate nella missiva di che trattasi. Inoltre, se al Presidente di Federfarma risultano reati, connivenze improprie tra Medici e Farmacisti, non “rompa le scatole” e vada alla Procura della Repubblica.  Giusto per precisare una grande sciocchezza scritta nella lettera: “il paziente può stampare più copie e spedire i promemoria in più farmacie”. La scemenza è veramente enorme. Se noi diamo il promemoria al paziente, questi può fare migliaia di copie ed andare in migliaia di farmacie: vi sembra una cosa possibile? Se il farmacista, per vari motivi (assenza di collegamento internet, errori della piattaforma TS …) non riesce ad erogare il farmaco, può chiedere al SAC un numero di protocollo temporaneo; se il paziente va con lo stesso promemoria in un’altra farmacia, commette una truffa, facilmente evidenziata e sanzionata dal sistema TS!!
 Teniamo a sottolineare che nella lettera della Federfarma (e nella copia conforme dell’ASL Caserta) in nessuna norma c’è scritto che “il promemoria per l’assistito deve essere consegnato materialmente nelle mani dello stesso”, ma “ … acquisito l’esito positivo di tale invio, potranno rilasciare all’assistito un promemoria cartaceo, conforme alle specifiche tecniche indicate nella normativa …”,   quindi viene abusato il significato “potranno rilasciare” confondendo la possibilità con un dovere  ed inventando “la consegna materiale nelle mani dell’assistito”. D’altra parte, alcuni colleghi già hanno degli applicativi palmari per l’invio della ricetta dematerializzata: al domicilio del paziente il medico può prescrivere una ricetta dematerializzata e stamparne il promemoria con la stampante del paziente …                                                                            
Ciò premesso, e senza dilungarci oltre,
chiediamo
che il CPA dell’ASL Caserta dia parere favorevole a poter inviare i promemoria anche sulle email dei pazienti (cosa non esclusa dalle norme sulla ricetta de-materializzata), ma di evitare che i medici possano inviare le email ai farmacisti, cosa per altro di per sé non cattiva, ma che può facilmente prestarsi ad illazioni circa un’impropria connivenza medico-farmacista.
Infine, è il caso di ribadire ancora una volta che varie sentenze, non ultima quella  n. 8457 del 13/04/2011, Cassazione Civile – Sezione Lavoro, recita testualmente “ … i rapporti dei medici convenzionati e ASL corrispondono a rapporti libero-professionali che si svolgono di norma su un piano di parità, non esercitando l’Ente Pubblico nei confronti del Medico convenzionato alcun potere autoritativo ad eccezione di quello di sorveglianza …”.
E’ auspicabile,
pertanto, invitare l’ASL Caserta a vigilare sulle Farmacie convenzionate affinché venga vietata qualsiasi anticipazione di prodotti farmaceutici agli utenti (BURC n. 1 del 2/1/2006) senza la ricetta medica e/o promemoria che dir si voglia, e si
stigmatizza,                                                                                                                       
al tempo stesso, la pessima abitudine dell’ASL Caserta di scrivere maree di circolari senza capo né coda ed inviarle ai medici tramite email: spesso tali email diventano “spam” e vanno automaticamente nei cestini della posta indesiderata. I medici di famiglia, ormai quasi tutti, inviano le comunicazioni per posta certificata oppure si recano ai rispettivi Distretti all’ufficio protocollo per le più svariate esigenza di Servizio. Ebbene, nonostante  il DECRETO-LEGGE 29 novembre 2008, n. 185, al comma 7 reciti “I professionisti iscritti in albi ed elenchi istituiti con legge dello Stato comunicano ai rispettivi  ordini  o  collegi  il  proprio indirizzo di posta elettronica certificata entro un anno  dalla  data di entrata in vigore della presente legge.
Gli  ordini  e  i  collegi pubblicano in  un  elenco  consultabile  in  via  telematica  i  dati identificativi degli iscritti con  il  relativo  indirizzo  di  posta elettronica certificata” ed al comma 10 reciti “La consultazione per via telematica dei  singoli  indirizzi  di posta elettronica certificata nel registro delle imprese o negli albi o  elenchi  costituiti  al  sensi  del  presente   articolo   avviene liberamente e senza oneri. L'estrazione di elenchi  di  indirizzi  e' consentita alle sole pubbliche amministrazioni per  le  comunicazioni relative agli adempimenti amministrativi di loro competenza”, in pratica, per farla breve, l’ASL Caserta a tuttoggi non ha mai richiesto all’Ordine dei medici di Caserta l’indirizzo pec dei medici convenzionati, per cui continua a scrivere email su email, realizzandosi, pertanto, un difetto di notifica delle varie circolari. Ciò potrebbe essere oggetto di un aspro contenzioso tra il singolo medico e l’ASL Caserta (il medico notifica all’ASL con posta certificata e/o protocollo, l’ASL scrive circolari su circolari inviandole tramite email …).
Potrebbe veramente giovare molto, per il quotidiano lavoro della medicina territoriale, se l’ASL si degnasse, non diciamo di concordare preventivamente, ma almeno di anticipare per sommi capi alla scrivente Organizzazione Sindacale le decisioni che poi incidono così tanto sul lavoro degli operatori sanitari e sulle esigenze, lungi da ogni retorica, del cittadino-ammalato. Anzi, ribadiamo, qualora ve ne fosse ancora bisogno, la nostra massima disponibilità a discutere in maniera molto costruttiva di tutte le “criticità” della filiera sanitaria, ma, per favore, smettiamola di scrivere e/o copiare “circolari” così scioccamente perentorie!!

Dott. Filippo D’Addio
Presidente Provinciale SNAMI Caserta
(firmato in originale)

Dott. Antonio Merola
Segretario Organizzativo SNAMI Caserta
(firmato in originale)
Prot. P/10/23.02.2015    

lunedì 26 gennaio 2015

Comunicato Sezione Provinciale SNAMI Salerno in merito al ricorso al TAR per l'annullamento delle richieste, avanzate dall'Azienda, di "risarcimenti" e "trattenute" (deliberazione del Direttore Generale A.S.L. Salerno n. 1135 del 2 dicembre 2014)

             In relazione alle richieste dell'Azienda di "risarcimenti" e "trattenute" come da deliberazione del Direttore Generale A.S.L. Salerno n. 1135 del 2 dicembre 2014., lo SNAMI - Sez. provinciale di Salerno, ritenendo difettose e non legittime suddette richieste, nonostante l'assoluta assenza di qualsiasi azione da parte di tutte le altre organizzazioni sindacali e non, ha inteso sottoporre i provvedimenti adottati dall'ASL Salerno all'esame dei legali di fiducia del Sindacato, come già comunicato in precedenza.

          Esperiti i necessari approfondimenti ed in splendida solitudine, lo SNAMI - SALERNO, ha deciso di presentare ricorso al Tar richiedendo "l’annullamento, previa sospensione, della deliberazione del Direttore Generale A.S.L. Salerno n. 1135 del 2 dicembre 2014, ad oggetto “DPCM del 26.03.2008 – Invio dati delle ricette SSN a Sistema TS. Applicazione art. 7 c.9 dell’AIR MMG. Applicazione art. 13-bis e 59-ter c.2 dell’ACN MMG”, pubblicata il successivo giorno 5 dicembre".

            Certo della giustezza delle proprie convinzioni lo SNAMI-SALERNO, anche in questa occasione, nel consueto spirito di servizio nel rispetto non solo dei propri iscritti, si fa carico di rappresentare gli interessi della categoria al di fuori ed al di sopra di ogni settaria miopia, rappresentando, mai come adesso, l'unica voce attiva in questa specie di deserto di idee, di rappresentanze efficaci e di azioni concrete.

            Lo SNAMI-SALERNO auspica che quanto posto in essere possa andare a buon fine con ristoro di TUTTI i Colleghi compresi quelli che, improvvisamente, hanno perduto il fiato anche se hanno ben  dimostrato (specie in occasioni potenzialmente redditizie) di possedere ottime qualità nel sollecitare l'attenzione, apparecchiare incontri "facilitativi", richiedere, organizzare ed orchestrare riunioni e convegni  ad usum delphini.

            Lungi da questo Sindacato voler sventolare rimproveri o lagnanze di mancata gratitudine o negletta riconoscenza non è possibile non sottolineare la manifesta amarezza per l'assenza marcata di spirito collaborativo, da parte di tutti, nonché la prevalenza di ipocondriaca e forse ipocrita "riservatezza" che, nell'insieme, fa sempre più assimilare, all'esterno, la nostra categoria ad un'accolita di accattoni subenti deprivandola di quella forza di immagine, rappresentatività e contrattualità che potrebbe diversamente dimostrare. 
           Si rammenta che nella malaugurata circostanza in cui il nostro ricorso al Tar non avesse buon esito si renderà necessario provvedere in maniera singola ad eventuali contenziosi .


SALERNO 24 GENNAIO 2015              

                                                                                Alessandro Renna

sabato 10 gennaio 2015

Alberto Oliveti si cucca (secondo quanto pubblicato da Il Sole 24 Ore) 658.000 euro all'anno: speriamo che resti almeno qualche spicciolo per le nostre pensioni...

Obama
Giorgio Napolitano
Ban Ki-Moon
280.000,00 $
300.000,00 €
180.000,00 $




Alberto Oliveti


658.000,00 € *

* da Il Sole  24 Ore  Interrogazione in Comm. Parl. 5  15/9/2014 seduta 290
   On. Michele Anzaldi ( PD )
Ben 3 Leggi   per l’austerità  e  la trasparenza
All’Enpam nessuno le ha degnate di uno sguardo
1)        Legge 150  del 2009
2)        Legge  135 del 2011
3)        Legge    99 del 2013
I signori consiglieri di amministrazione sono  prontissimi ad allungare i tempi per il pensionamento a ridurre le pensioni e ad aumentare i contributi, ma  non hanno invece  la minima intenzione di ridurre i loro compensi.   Assolutamente sproporzionati per chi siede su un istituzione che non ha nessun rischio di impresa, che si avvale di una ricca dotazione di consulenti e di una staff di dimensioni gigantesche.
Si avvantaggiano sconvenientemente ,seppure  legalmente ,della ricchezza miliardaria di un grande Ente Previdenziale frutto delle fatiche di migliaia di medici.  Ma cosa sono poche centinaia di migliaia di “Euri” quando ne abbiamo in dotazione miliardi? Di quanti pochi centesimi si potrebbero avvantaggiare le pensioni se ci tagliassimo i …gettoni?  Questo è in sostanza il ragionamento dei legal-saccheggiatori che fanno il verso dell’ombrello al Parlamento Italiano che chiede Trasparenza e Austerità . Il metodo è quello del continuo rinvio di ogni decisione di Consiglio in Consiglio, finché si arriva alle nuove elezioni dove si sentono in una botte di ferro , perché con pochi medici votanti per gli Ordini riescono  a riottenere un nuovo mandato.  Allievi degni di Parodi : rimarranno incollati alla poltrona fino all’età del decadimento cognitivo senile.
Sempre più numerosi sono i Colleghi che contattano la nostra redazione per chiedere perché non si introduce una nuova struttura del compenso, con un tetto che non deve mai superare il doppio della pensione massima  che il nostro Ente Previdenziale elargisce ad un Collega che ha versato il massimo possibile dei contributi in tutta la sua vita lavorativa. È anche convinzione diffusa che il MMG che si accosta a vario titolo al nostro ente previdenziale debba essere animato da uno spirito di servizio e non dal mero desiderio di accaparrare tutti i gettono di presenza e tutte le prebende possibili legalmente.
Ma si può fare qualsiasi paragone, non si vergogneranno mai!
Imploriamo i signori presidenti di Ordine di dare una svolta decisa all’ENPAM per un serio Rinnovamento, per l’Austerità, la Trasparenza, la Condivisione, come da troppi anni ENPAMVERITAS chiede
Guido Caprio, Giovanni L'Ala, Alfonso Zarantonello, Gioacchino Graffagnino
Milano, 4 dicembre 2014


venerdì 9 gennaio 2015

i sindacati della medicina generale, con la sola opposizione dello SNAMI, "regalano" alla Parte Pubblica 0,88 centesimi all'ora della Continuità Assistenziale sopprimendo una voce stipendiale prevista dal III AIR firmato a marzo 2013. Lo SNAMI sta valutando azioni legali idonee che saranno sicuramente rese più difficili (sen non impossibili) dall'atteggiamento di resa incondizionata assunto su questo tema da FIMMG, SMI e Federazione Medica

               Cari Colleghi,

    In data 26 settembre 2014 si è riunito il Comitato Regionale ex art. 24 che, è, tra l’altro preposto - così come previsto dal suddetto articolo del vigente Accordo Collettivo Nazionale al comma 3. punto a) - alla “definizione degli accordi regionali” per approvare alcune modifiche (frutto, in alcuni casi, di meri errori formali di trascrizione del testo) del  vigente AIR.
     Tra tali modifiche ve ne era una che depennava, all’art. 9 l’indennità art. 67 comma 8-11 di 0,88 centesimi all’ora prevista per la Continuità Assistenziale.
     Nella discussione che ne è seguita è emerso con chiarezza che tre dei quattro sindacati firmatari presenti in Comitato - e cioè FIMMG, SMI ed Intesa Sindacale - non avevano alcuna intenzione di opporsi doverosamente, con tutti i mezzi che il Sindacato offre, in difesa dei colleghi da loro rappresentati  e per essere coerenti con il testo da loro stessi firmato nel marzo 2013.
     In tale difficile ed incresciosa situazione lo SNAMI, da me rappresentato - rimasto isolato di fronte all’inedita (e poco edificante) alleanza tra Parte Pubblica e tre sindacati su quattro - ha espresso la sua ferma e totale contrarietà a tale indirizzo ricordando, purtroppo inutilmente, ai Colleghi sindacalisti presenti che il loro compito era quello di difendere i legittimi interessi degli iscritti e non quello di andare a braccetto con la Parte Pubblica.
     Tale disaccordo è stato formalizzato sia nel verbale del Comitato sia in una nota a verbale fatta da me aggiungere all’integrazione dell’AIR firmato nella quale mi dissocio totalmente da qualsiasi manovra volta a danneggiare i Colleghi che si affidano a noi per la loro tutela sindacale.
     In sede di pubblicazione del testo è poi avvenuta un’altra novità assoluta perché in passato si pubblicavano le pagine, firmata una per una, dalle parti, le firme finali con accanto la sigla rappresentata e le eventuali note: questa volta, invece, si è pubblicato solo il testo (Decreto n. 149 del 24-12-2014) senza firme né note.
    Per ovviare a questa “lacuna” (che non credo sia "disinteressata") ritengo di dover informare correttamente ed esaustivamente i Colleghi pubblicando qui di seguito:

1.    Il verbale del Comitato ex art. 24 del 26 settembre 2014
2.  Il testo firmato delle modifiche comprensivo della nota SNAMI

     Lo SNAMI Campania si sta attivando, tramite il suo ufficio legale, per valutare la possibilità di azioni concrete in difesa della categoria che saranno però certamente rese più difficili dall’atteggiamento "prono" degli altri sindacati di fronte alla richiesta della Parte Pubblica: comunque noi, se potremo, ci proveremo lo stesso tenendovi informati circa gli eventuali sviluppi.
     
     Vorrei chiudere questa mia nota con una domanda ai Colleghi sindacalizzati:
"Scusate, ma che ce li date a fare i vostri soldi a questi sindacati qui che quando vi tolgono una voce stipendiale fanno finta di guardare da un’altra parte?"

     Ai posteri (o magari ai fessi come me che dopo vent'anni continuano ancora a credere a certe cose) l’ardua sentenza! 
     Scusate lo sfogo ed affettuosi saluti a tutti voi
          Giorgio Massara

P.S.: ...e non pensino ingenuamente  i Colleghi dell'Assistenza Primaria che la cosa non li riguardi: oggi è toccato alla Continuità, domani magari, grazie anche ai "Sindacati distratti" a cui incautamente si affidano, potrà toccare (forse per somme ben maggiori) anche a loro.




giovedì 1 gennaio 2015

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