Snellire il servizio sanitario agevolando l’integrazione di diverse professionalità nella diagnosi e presa in cura del paziente, tenendo però sempre in primo piano il rispetto della privacy. Sono queste le finalità delle Linee guida sul Fascicolo sanitario elettronico (Fse) approvate ieri in Stato-Regioni, che puntano anzitutto a costruire un modello omogeneo da applicare in tutto il Paese.
È arrivato il 10 febbraio il via libera della Conferenza Stato-Regioni alle linee guida sul Fascicolo sanitario elettronico (Fse), fulcro di quell’e-health che nel nostro Paese, secondo il piano e-Gov2012, dovrebbe essere a regime entro il prossimo anno.
Le linee guida nascono anche per mettere un freno alla disomogeneità presente nelle diverse Regioni riguardo al Fse. Diverse Regioni, infatti, hanno già avviato attività progettuali per la realizzazione del sistema a livello regionale (es. Lombardia, Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Sardegna). Tuttavia i modelli messi in campo sono sostanzialmente diversi l’uno dall’altro. Le linee guida hanno quindi l’obiettivo di condividere un unico modello di riferimento nazionale. Con una duplice finalità: rendere più omogenea l’erogazione dei servizi ai cittadini, ma anche rendere più fruibile la condivisione dei fascicoli su tutto il territorio nazionale.
Ma cosa prevede, nei fatti, il documento approvato dalla Stato-Regioni? Si ricorda anzitutto che il Fse è quell’insieme di documenti digitali di tipo sanitario riguardanti la storia clinica presente e passata del paziente. L’intento è quello di facilitare l'utilizzo dei dati relativi alla storia clinica del paziente, favorendo una maggiore integrazione tra diverse competenze professionali, e permettendo ai medici di poter più facilmente inquadrare i pazienti venendo a conoscenza delle eventuali terapie o diagnosi fatte dai colleghi.
Le linee guida prevedono inoltre la creazione di un “Patient Summary”, ossia un documento informatico che riassuma la storia clinica e la situazione corrente del paziente, che sarà suscettibile di aggiornamento da parte del medico ogni qual volta intervengano cambiamenti ritenuti rilevanti. Al suo interno sarà data anche la possibilità di esprimere la propria volontà riguardo la donazione degli organi.
E non finisce qui. L’iniziativa dovrebbe migliorare l’attuale sistema anche a livello gestionale, permettendo di condividere tra gli operatori informazioni relative ad esempio a ricette o prenotazioni di visite specialistiche. E non dovrebbero mancare miglioramenti a livello organizzativo anche per le reti di supporto ai pazienti cronici o disabili.
Particolare attenzione sarà dedicata alla privacy, e quindi al trattamento dei dati personali del paziente contenuti all’interno del Fse. A tal fine sarà richiesto il consenso esplicito del paziente alla creazione del proprio fascicolo; consenso che potrà essere modificato o revocato in qualsiasi momento. I dati, infine, dovranno rispettare le disposizioni normative a tutela dell’anonimato per tutti quei casi di violenza sessuale, sieropositività, uso di sostanze stupefacenti o interruzione di gravidanza.
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