"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

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mercoledì 1 febbraio 2012

Convegno, all'Ordine dei medici di Bologna, sullo stato di salute (o di malattia?) dell'ENPAM - corrispondenza di Francesco Biavati (con in appendice un documento FIMMG stile: se non fosse per i "cattivi" Monti e Fornero potremmo dire "tutto va bene madama la marchesa")

Convegno sull'ENPAM - O.M. Bologna 28/02/12

L'Ordine dei Medici di Bologna ha organizzato un Convegno sulla situazione attuale e prospettive future dell'ENPAM, convegno riservato a tutti i Presidenti O.d.M. (presenti circa al 40%) e ai rappresentanti dei sindacati dei MMG di Bologna.
Invitati i vertici nazionali dell'Ente: nessuno presente per "motivi di opportunità" (sic!)

Presenti tre economisti di Bologna (Estremamente qualificati: un docente di Economia dell' Alma Mater e due con Master alla Bocconi ed in università USA) che hanno fatto il punto "obiettivo" sull'attuale situazione economica dell’ ENPAM.

1) Il nostro Ente possiede ben il 26 % (teorico, in realtà più prossimo ad un 30% o maggiore) di "titoli derivati", vale a dire di titoli potenzialmente "spazzatura", frutto di una gestione molto poco "oculata".

2) La poco oculata gestione è frutto del fatto che il Consiglio di amministrazione, composto da ben 24 persone (quasi tutte totalmente digiune di nozioni di economia, essendo medici, e quasi tutti FIMMG) e da 10 revisori dei conti (che solo dal 2010 hanno cominciato a svolgere le loro vere funzioni e a scoprire le "magagne" dei bilanci).

3) L'Ente è privo di un ASSETT ECONOMICO vale a dire di una STRATEGIA per gli investimenti e di un RISK MANAGEMENT (cioè una valutazione dei rischi finanziari dei vari investimenti), pur avendo consulenti "ben retribuiti" ( ma, purtroppo, il più delle volte con macroscopici "conflitti di interessi").

4) Il rendimento del nostro patrimonio è dell'1,72% annuo (tutti i dati riportati sono stati resi pubblici dalla Commissione Finanze del Parlamento), totalmente insufficiente: un tale rendimento azzera il capitale in circa 15 anni!

5) La Corte dei Conti ha previsto che, se nulla cambia e se non si potrà mettere a bilancio anche la rendita annua derivata dagli immobili, dal 2020 l'Ente non potrà più erogare le pensioni (mettendo a bilancio invece la rendita si guadagneranno circa altri 5 anni), causa sbilanciamento tra entrate ed uscite (eccessive ed immotivate spese di gestione, specie per consulenze strapagate e di nessuna utilità, visti i pessimi investimenti suggeriti!).

6) La motivazione dello sciopero del 9, 10, 11 e 12 febbraio sembrerebbe apparire, pertanto, piuttosto pretestuosa poichè già dal 2007 era prevista la copertura del fondo pensioni per 30 anni e fortemente sugerita per 50 anni (come accade in quasi tutti gli altri paesi occidentali); in merito all'utilizzo a tale fine del reddito immobiliare vi è già stata la disponibilità del Ministro del Welfare Fornero, che incontrerà a breve i Sindacati Medici: NON VI E' NESSUNA VOLONTA' DI SCIPPO, semplicemente si PRETENDE LA GARANZIA (GARANZIA CHE ALLO STATO ATTUALE NON ESISTE!) CHE CHI INIZIA A VERSARE i CONTRIBUTI ORA SIA CERTO DI POTERE AVERE QUANTO GLI SPETTERA'!

7) Già da ora l'ENPAM ha previsto l'innalzamento dell'età pensionabile a 68 anni dal 2018 con progressivo INNALZAMENTO, a breve, della CONTRIBUZIONE e relativa RIDUZIONE della PENSIONE.

N.d.A.: Riporto inoltre il messaggio, inviato agli iscritti dalla FIMMG, per "motivare" lo sciopero indetto per metà febbraio:


L'ENPAM SI DIFENDE DALLA MANOVRA

     La Fondazione Enpam si opporrà con ogni mezzo all'insensato attacco al proprio sistema pensionistico contenuto nella manovra. La norma (articolo 24, comma 24), di difficile applicazione e di dubbia razionalità, è calata dall'alto su una categoria che aveva già intrapreso in legittima autonomia un percorso di riforme per il riordino del proprio sistema previdenziale.
     Proprio l'ingente patrimonio costituito a garanzia delle pensioni – recentemente oggetto di un'incisiva riforma della governance grazie all'apporto scientifico del Professor Mario Monti - è ora la materia del contendere.
     Stando all'articolo del Decreto legge, il patrimonio non può essere contabilizzato,neppure per periodi e importi limitati, per definire l'equilibrio richiesto alle gestioni, ora spostato su un orizzonte temporale di 50 anni.
     "E' come se a un buon padre di famiglia che avesse oculatamente messo da parte un gruzzoletto in previsione dei momenti difficili, fosse vietato di usarlo al verificarsi del bisogno", esemplifica Alberto Oliveti, Vicepresidente vicario della Fondazione Enpam.
     L'Enpam ha un meccanismo previdenziale sano. A differenza del sistema retributivo pubblico che calcola la pensione in proporzione agli ultimi stipendi, la Cassa dei medici e degli odontoiatri ha un sistema reddituale che tiene conto dei redditi percepiti durante tutto l'arco della vita lavorativa.
     "Questo particolare sistema, come lo stesso ministro Fornero ha riconosciuto, ha gli stessi effetti del contributivo ma è più virtuoso, se tecnicamente ben calcolato, perché permette al giovane di sapere con certezza quanti soldi riceverà ogni mese al momento del pensiona-mento. Non si vede perché ora una norma di legge, che non porta alcun beneficio per le casse dello Stato, debba penalizzare le pensioni dei medici e degli odontoiatri", ribadisce Alberto Oliveti.
     "Buttando alle ortiche questo sistema un giovane potrà solo accorgersi di quanto sta seminando per la sua pensione ma non vedrà più come sta crescendo la sua piantina. Inoltre, impedendo l'uso del patrimonio si toglie il concime che attualmente permette alle piante Enpam di diventare più alte di quelle Inps", continua il Vicepresidente vicario.
     Per questo l'Enpam ha deciso di andare avanti con le riforme programmate, che prevedono l'equilibrio a 50 anni, con uso del patrimonio per importi e periodi limitati, come in occasione del previsto esodo massivo dei nati negli anni '50, per fronteggiare il quale la Fondazione ha già da parte le risorse necessarie. Tant'è vero che, con la riforma attualmente impostata, fra mezzo secolo il patrimonio della Fondazione non sarà eroso rispetto ad oggi ma risulterà più che decuplicato.
     L'Enpam darà il via ad una prima iniziativa legale contro la doppia tassazione che grava sui patrimoni delle casse privatizzate. L'ente previdenziale dei medici e degli odontoiatri, infatti, oltre a non costare nulla alle casse dello Stato, versa al fisco oltre 70 milioni di euro all'anno di tasse illegittime. "Se il ministro del Lavoro vuole obbligarci a penalizzare i nostri iscritti, noi non vediamo perché dovremmo continuare a sostenere con una doppia e ingiusta tassazione i sistemi pubblici in deficit", dice Oliveti. La doppia tassazione degli enti di previdenza - che vede l'Italia in controtendenza rispetto agli altri Paesi europei - colpisce la redditività del patrimonio accantonato a garanzia delle pensioni, sulle quali già si pagano imposte.