"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

scrivici a: campania@snami.org

----------------------------- accessi al sito negli ultimi 30 giorni ----------------------------

BACHECA

- sabato 20 e domenica 21 giugno il Comitato Centrale si riunisce a Tivoli

- venerdì 23 maggio 2014 è stata stipulata la Convenzione SNAMI Campania-Club Medici che, tra i vari servizi, offre una polizza assicurativa per la responsabilità civile professionale

------------------------------------ il quadro della settimana ------------------------------------

------------------------------------ il quadro della settimana ------------------------------------
------------------------ Edwin Austin Abbey 1852-1911 The Castle of Maidens 1893-1902 ------------------------

poesia

poesia
--------------------------------------------- clikka sul testo e vai a "Poesia" ---------------------------------------------

sabato 31 marzo 2012

"Emergenza, Guardia Medica e nuovo welfare sanitario" di Antonio Merola

Antonio Merola
E’ di ieri la notizia (http://milano.notizie.it/emergenza-guardia-medica/) che dopo il bando della Regione Lombardia per l’assegnazione del monte ore, servono almeno altri 300 medici “di continuità assistenziale”, oltre i 70 che si sono resi disponibili. Risibile il commento del Responsabile Cure Primarie dell’ASL milanese, per il quale “sono pienamente operativi, sino alle 24, tre laboratori ed è bene sapere che ci si rivolge alla guardia medica solo in sostituzione del proprio medico e non per prestazioni che sono, più adeguatamente, assicurate nei Pronto Soccorsi cittadini …”, poi si dice che si intasano i Pronto Soccorso…
     Proprio oggi, su “l’Espresso”, il Presidente della “Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia e l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale”, sen. Ignazio Marino, scrive che “la medicina d’urgenza assorbe metà dei fondi della sanità. Ma troppo spesso viene utilizzata anche per lievi malori. E’ urgente invece organizzare una rete di ambulatori di base per gli interventi minori”.
     Come già sottolineato da un precedente studio del nostro Segretario Organizzativo Nazionale SNAMI, dr. Orlando, e come citato nello steso articolo dal sen. Marino, è necessario superare il sistema “Beveridge”: la Gran Bretagna già nel 1942 aveva immaginato un servizio sanitario nazionale accessibile a tutti, appunto il sistema di sir Wiliam Beveridge, basato sulla fiscalità generale (cfr. “il futuro del welfare sanitario”, Pellissero-Scuderi, IBL libri, Dic. 2011). Tale sistema fu adottato anche in Italia con la Legge istitutiva del SSN (833 del 1978). Dopo più di 30 anni, proprio dall’Inghilterra arriva il de profundis di tale sistema, attualmente infatti il sistema “Beveridge” essendo legato alla fiscalità generale, risente profondamente dell’attuale crisi economica, diventando insostenibile dal punto di vista delle risorse.
     I sudditi di Elisabetta hanno approvato da poco una riforma (come ci riferì in anteprima il nostro Presidente Regionale SNAMI, dr. Giorgio Massara) in cui la medicina territoriale diventa centrale rispetto all’ospedale, anzi, le ASL e le competenze regionali verrebbero abolite per ridurre l’invadenza della politica.
     Insomma, è in atto una rivoluzione copernicana che parte, neanche a farlo apposta, proprio dal Paese che gettò le basi dei moderni sistemi sanitari nazionali occidentali, partendo dal principio che la sanità non può essere più “ospedale centrica” (mi si perdoni il brutto neologismo), troppo costosa, ma che si organizzi in forma capillare ed efficiente in una medicina territoriale moderna, nella quale il medico di Famiglia, e la continuità assistenziale, abbiano un ruolo di primo piano.
     Perché a Milano, ed un po’ in tutto il Centro-Nord, la Medicina Generale (Assistenza Primaria e Continuità assistenziale) non riscuote l’interesse delle nuove generazioni di Colleghi? Perché vanno deserte le zone carenti? Si immagina, a ragione veduta, che tale crisi possa interessare, se non oggi, nell’immediato futuro, anche le nostre Regioni meridionali.
     Ebbene, va ripensato alla radice il nostro welfare sanitario: bisogna rendere interessante e gratificante l’attività di Medicina generale alle nuove generazioni di Colleghi, immaginando un sistema che dia all’ospedale l’onere della diagnosi e cura delle acuzie non differibili, e al territorio l’onere della diagnosi, cura ed assistenza globale della cronicità e degli interventi minori, senza intermediazioni, senza la politica e laccioli burocratici (Asl e Regioni).
     Il nostro Sindacato è impegnato in una grande discussione, a tratti anche tesa, ma certamente molto passionale, per esporre un progetto analitico, efficiente e, soprattutto, gratificante sia per il personale sanitario che per il cittadino-ammalato. Non possiamo stare più fermi, non possiamo sempre guardarci l’ombelico, siamo in un’epoca di grandi trasformazioni che richiedono impegno e costanza per non lasciarsi trovare impreparati di fronte alle nuove sfide che interessano la Professione medica ed il concetto stesso di fare Sindacato: bisogna governare il cambiamento ed essere pronti a ridiscutere alla radice le ischeletrite certezze e l’indifendibile status quo.

               Antonio Merola