"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

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- sabato 20 e domenica 21 giugno il Comitato Centrale si riunisce a Tivoli

- venerdì 23 maggio 2014 è stata stipulata la Convenzione SNAMI Campania-Club Medici che, tra i vari servizi, offre una polizza assicurativa per la responsabilità civile professionale

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sabato 31 marzo 2012

la proposta dello SNAMI Lombardia per il Sistema di Medicina Territoriale (con una sintetica considerazione di Assuero Musco)

(riceviamo e pubblichiamo)

P R O P O S T E

- RIAPPROPRIAZIONE DELLA CRONICITA’

- APERTURA DI AMBULATORI DISTRETTUALI IN LOCALI DI PROPRIETA’ DELLA ASL , AL DI FUORI DEGLI OSPEDALI. ORARIO DI APERTURA ORE 8-20 7 giorni su 7. LA GESTIONE, SU BASE VOLONTARISTICA, AFFIDATA AI MMG E AI MEDICI DI CA. LA PARTECIPAZIONE A QUESTI AMBULATORI NON RIDUCE L’ORARIO DEGLI STUDI DEI MMG ATTUALMENTE ESISTENTI

- PAGAMENTO DEL PERSONALE MEDICO SECONDO TARIFFA ORARIA. LA SEGRETARIA E/O L’INFERMIERA ASSUNTE DALLA ASL. L’ARREDO STRUMENTALE ED INFORMATICO DELLA POSTAZIONE DEVE ESSERE A CARICO DELLA ASL

- IL BACINO DI UTENZA DEVE ESSERE PER DEFINIZIONE MAGGIORE DELLE MEDICINE DI GRUPPO ESISTENTI O DELLE AGGREGAZIONI FUNZIONALI TERRITORIALI ESISTENTI. NELLA FASE INIZIALE SI PUO’ PROPORRE UN BACINO DI UTENZA DI 100.000/200.000 PAZIENTI.

- LE PRESTAZIONI OFFERTE SONO LE STESSE PREVISTE DAL VIGENTE ACN. QUINDI ANCHE LA POSSIBILITA’ DI ESERCITARE PRESTAZIONI A RAPPORTO LIBERO PROFESSIONALI. DISPONIBILITA’ DEL PERSONALE MEDICO AD ADERIRE A NUOVI PROGETTI AZIENDALI, CON OBIETTIVI E FINANZIAMENTI CONCORDATI E DEDICATI

- IL MEDICO, PRESENTE NELL’AMBULATORIO DISTRETTUALE, DEVE AVERE ACCESSO ALL’ANAGRAFICA ED AI REFERTI DEGI ESAMI STRUMENTALI ESEGUITI DA TUTTI I PAZIENTI DEL BACINO DI UTENZA. NON DEVE AVERE ACCESSO ALLA CARTELLA CLINICA DEL MMG, PER OVVI MOTIVI MEDICO LEGALI E DEONTOLOGICI

     La proposta sopra esposta nasce dalla convinzione che la Medicina di Famiglia sia “altro“ rispetto a tutte le altre branche specialistiche. E che la sua peculiarità ed insostituibilità sia stata ben evidenziata da 150 anni di esercizio dei medici sul territorio italiano. Pertanto non va esercitata assieme alla medicina specialistica, poiché in questo caso si realizzerebbe una evidente confusione di ruoli che si ripercuoterebbe negativamente sia sui medici che sui pazienti.
     Aggiungiamo inoltre che la proposta fatta, a differenza di altre rese note in questi giorni, è stata sperimentata negli anni scorsi, nella realtà lombarda. E tale sperimentazione ha dimostrato con indicatori altamente significativi, che tale modello è gradito sia ai medici di MG che a quelli di CA, ma anche ai cittadini. Ricordo anche che vi era una forte competizione tra i medici per accaparrarsi almeno un turno settimanale, sabato e domenica compreso.
Milano 29/03/2012

Dott. A. Zarantonello ( vice Responsabile nazionale Assistenza Primaria)
Dott. G. Campolongo ( Responsabile regione Lombardia Continuità Assistenziale)

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     Ottima la proposta, ma ritengo che il bacino di utenza di questi ambulatori distrettuali debba tenere conto anche delle caratteristiche orografiche del territorio e non un mero rapporto numerico. Ad esempio, con un bacino di 200.000 utenti, un ambulatorio distrettuale ingloberebbe tutto il territorio della provincia di Benevento, con caratteristiche montane, non risolvendo in questo modo il decongestionamento dei pronto soccorso: avremo una cattedrale nel deserto inutilizzabile.

               Assuero Musco