"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

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giovedì 6 settembre 2012

non è vero che la RAI ci "scippa" oltre 100 euro all'anno per propinarci sempre la stessa minestra riscaldata. Ieri sera, 5 settembre, per esempio, è andato in onda, tra le 23 e 15 e le 23 e 30, fonte rainews24, un programma comico-grottesco di rara potenza. A quell'ora infatti (per fortuna i bambini erano a letto) un oscuro professore universitario, noto soprattutto per essere "temporaneamente" pure ministro della salute, si è esibito, un po' all'impronta per la verità, nel commento, con accompagnamento di smorfie ed ammiccamenti vari, di un discutibile e demagogico decreto legge, che qui riportiamo. L'impressione che ne abbiamo avuto è che il Balduzzi in questione sarà pure un ottimo cotituzionalista ma non capisce una cicca di Sanità italiana in generale e di medicina di famiglia in particolare. Abbiamo avuto però anche un'altra impressione e cioè che neanche lui credesse alle minchionerie che veniva sciorinando: speriamo bene... (con in appendice il comunicato stampa dello SNAMI Nazionale ed una analisi del testo fatta da snamicampania)


Consiglio dei Ministri n.44 del 5/9/2012

5 Settembre 2012

A. DISPOSIZIONI URGENTI PER PROMUOVERE LO SVILUPPO DEL PAESE MEDIANTE UN PIÙ ALTO LIVELLO DI TUTELA DELLA SALUTE

Su proposta del Ministro della salute, di concerto con i Ministri competenti, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto legge che reca incisivi e rilevanti interventi per garantire un più alto livello di tutela della salute, tenendo conto tuttavia della necessità di contenere la spesa sanitaria e farmaceutica attraverso la riorganizzazione e l’efficientamento.
Le norme in materia di contenimento della spesa pubblica hanno determinato negli ultimi anni una contrazione delle risorse finanziarie destinate al Servizio sanitario nazionale (Ssn). Questi interventi hanno conferito carattere di urgenza alla necessità di procedere a una riorganizzazione di alcuni fondamentali elementi dal Ssn e, in parte, dello stesso Ministero della Salute, per affrontare le nuove sfide assistenziali. Ciò richiede un urgente riassetto, in primo luogo, del sistema delle cure territoriali e, in secondo luogo, di alcuni aspetti della governance del personale dipendente del Ssn, in particolare del personale medico, nonché il completamento della riqualificazione e razionalizzazione dell’assistenza farmaceutica. Inoltre il provvedimento dispone misure urgenti su alcune specifiche tematiche del settore sanitario (con particolare riferimento ad alcune allarmanti situazioni di dipendenza, relative ai principali fattori di rischio per la salute).

Di seguito, nel dettaglio, le novità introdotte dal decreto legge.

1. Assistenza sanitaria territoriale
Si riorganizzano le cure primarie, nella consapevolezza che il processo di de-ospedalizzazione, se non è accompagnato da un corrispondente e contestuale rafforzamento dell’assistenza sanitaria sul territorio, determina di fatto una impossibilità per i cittadini di beneficiare delle cure. I punti qualificanti del riordino delle cure primarie sono:
-integrazione monoprofessionale e multiprofessionale per favorire il coordinamento operativo tra i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali, secondo modelli individuati dalle Regioni anche al fine di decongestionare gli ospedali;
-ruolo unico ed accesso unico per tutti i professionisti medicine nell’ambito della propria area convenzionale al fine di far fronte alle esigenze di continuità assistenziale, organizzazione e gestione;
-sviluppo dell’ICT quale strumento irrinunciabile per l’aggregazione funzionale e per l’integrazione delle cure territoriali e ospedaliere.

2. Intramoenia
Si introducono, dopo più di dieci anni, nuove norme in materia di attività professionale intramoenia dei medici, al fine di superare il regime provvisorio. Le aziende sanitarie devono procedere a una definitiva e straordinaria ricognizione degli spazi disponibili per le attività libero-professionali ed eventualmente possono, con un sistema informatico speciale, utilizzare spazi presso strutture sanitarie esterne, ovvero autorizzare i singoli medici a operare nei propri studi. Rilevante novità è che tutta l’attività viene messa in rete per dare trasparenza e avere tracciabilità di tutti i pagamenti effettuati dai pazienti, rendendo anche possibile un effettivo controllo del numero delle prestazioni che il professionista svolge sia durante il servizio ordinario, sia in regime di intramoenia.
E’ previsto che parte degli importi riscossi saranno destinati, oltre che per i compensi dei medici e del personale di supporto, anche per la copertura dei costi sostenuti dalle aziende.

3. Medicina difensiva
Si regola la responsabilità professionale di chi esercita professioni sanitarie per contenere il fenomeno della cosiddetta “medicina difensiva” che determina la prescrizione di esami diagnostici inappropriati al solo scopo di evitare responsabilità civili, con gravi conseguenze sia sulla salute dei cittadini, sia sull’aumento delle liste di attesa e dei costi a carico delle aziende sanitarie. Nel valutare la responsabilità dei professionisti si terrà conto della circostanza che essi abbiano svolto la prestazione professionale secondo linee guida e buone pratiche elaborate dalla comunità scientifica nazionale e internazionale. Viene inoltre costituito un Fondo per garantire idonee coperture assicurative finanziato con il contributo dei professionisti e delle assicurazioni, in misura percentuale sui premi incassati, comunque non superiore al 4 per cento.

4. Trasparenza nella scelta di direttori generali e primari
Le nomine dei direttori generali delle aziende e degli enti del SSR (Servizio Sanitario Regionale) vengono sottoposte a una nuova disciplina che privilegia il merito e tende a riequilibrare il rapporto tra indirizzo politico e gestione delle aziende sanitarie. Le Regioni infatti dovranno provvedere alla nomina dei DG attingendo ad un elenco regionale di idonei costituito a valle di una procedura selettiva che sarà svolta da una commissione costituita da esperti indipendenti, procedura a cui potranno accedere solo coloro che documenteranno, oltre ai titoli richiesti, un’adeguata esperienza dirigenziale nel settore. Saranno garantite idonee misure di pubblicità, anche sul web, dei bandi, delle nomine e dei curricula, oltre che di trasparenza nella valutazione degli aspiranti alla nomina.
Per i primari (dirigenti, medici e sanitari di strutture complesse) viene istituita una procedura selettiva affidata a primari della stessa disciplina, ma non della stessa Asl, sorteggiati a livello nazionale. Il direttore generale dovrà scegliere il primario necessariamente entro la rosa dei primi tre candidati. Per consentire il sorteggio, saranno costituiti entro tre mesi elenchi regionali dei primari per singole discipline e l’ elenco nazionale sarà la sommatoria degli elenchi regionali.

5. Nuovi Lea (Livelli essenziali di assistenza)
Si aggiornano i Lea tenendo conto anche di nuove patologie emergenti con riferimento prioritario alla malattie croniche, alle malattie rare e al fenomeno della ludopatia.

6. Promozione di più corretti stili di vita: limitazione vendita di prodotti del tabacco
Si arricchisce il quadro normativo inerente alla lotta al fumo. È vietata la vendita dei prodotti da fumo ai minori di 18 anni (finora il limite era a 16 anni) con sanzioni per gli esercenti da 250 a 1000 euro, che passano da 500 a 2000 euro con la sospensione della licenza per tre mesi in caso di recidiva.

7. Certificati per l’attività sportiva amatoriale
A tutela della salute dei cittadini che svolgono un’attività sportiva non agonistica o amatoriale, verranno predisposte linee guida per idonee certificazioni mediche e l’effettuazione di controlli sanitari sui praticanti e per la dotazione, nonché l’impiego, da parte di società sportive professionistiche e dilettantistiche di defibrillatori semi-automatici e di altri eventuali dispositivi salvavita.

8. Ludopatie
Sono state introdotte disposizioni per:
- Limitare la pubblicità dei giochi con vincite in denaro con particolare riguardo alla tutela dei minori
- Esplicitare le probabilità di vincita e il rischio di dipendenza dal gioco
- Vietare l’ accesso dei minori alle sale ovvero alle aree destinate al gioco
- Effettuare controlli mirati per verificare il rispetto di norme a tutela dei minori
- Rivedere , limitatamente alle nuove concessioni, anche su indicazione dei Comuni la dislocazione di punti di raccolta del gioco evitando la prossimità a luoghi sensibili (scuole, università, nosocomi, luoghi di culto).

9. Sicurezza alimentare e sanità veterinaria
Si introduce l’obbligo di avviso ai consumatori, con appositi cartelli affissi nei punti vendita, dei rischi connessi al consumo di latte crudo e pesce crudo. Viene vietata, inoltre, la somministrazione di latte crudo e crema cruda nell’ambito della ristorazione collettiva, anche scolastica. Sono previste misure sanzionatorie nei confronti delle Regioni che sono in ritardo nei programmi di contrasto alle malattie infettive e diffusive del bestiame. Per le Regioni inadempienti è prevista la nomina di appositi commissari. E’ previsto che, fatta salva la verifica della compatibilità comunitaria della misura, sia aumentato il contenuto di succo naturale di frutta dal 12 al 20 per cento nelle bevande analcoliche che utilizzano la denominazione della frutta medesima.

10. Farmaci
Sono previste misure finalizzate a garantire che i farmaci innovativi riconosciuti dall’AIFa come rimborsabili dal Ssn siano tempestivamente messi a disposizione delle strutture sanitarie di tutte le Regioni italiane.
Viene disposto l’aggiornamento del Prontuario farmaceutico nazionale per eliminare farmaci obsoleti e avere più spazio per i farmaci innovativi. Si prevede la sperimentazione, da parte delle Regioni, di nuove modalità di confezionamento dei farmaci per eliminare sprechi di prodotto e meccanismi impropri di prescrizione e per facilitare la personalizzazione del confezionamento stesso.
Viene completato il passaggio all’AIFA delle competenze in materia di sperimentazione clinica dei medicinali oggi ancora attribuite all’Istituto superiore di sanità, limitando contestualmente il proliferare dei comitati etici, prevedendo una gestione interamente telematica della documentazione sugli studi clinici.
Le regole sulle autorizzazioni inerenti ai farmaci omeopatici sono precisate e semplificate, mantenendo le necessarie garanzie di qualità e sicurezza.

11. Edilizia ospedaliera
Vengono migliorate le norme che regolano il partenariato pubblico-privato in materia di edilizia sanitaria ampliando la possibilità di collaborazione tra investitore privato e azienda sanitaria pubblica.
Per quanto attiene all’adeguamento della normativa antincendio, viene previsto che una quota-parte delle risorse statali dedicate all’adeguamento strutturale e tecnologico dei presidi sanitari venga utilizzata specificamente per il rispetto della stessa normativa antincendio, la quale viene anche semplificata per alcune tipologie di strutture sanitarie.
Viene inoltre accelerato e facilitato l’utilizzo delle risorse, già destinate alla creazione di strutture socio-sanitarie, per trasferire i pazienti attualmente ospitati negli ospedali psichiatrici giudiziari di cui è stata recentemente stabilita per legge la chiusura definitiva.

12. Istituto nazionale migrazioni e povertà (Inmp)
Viene definitivamente stabilizzata l’operatività di questo Istituto vigilato del Ministero della Salute, con programmi d’intervento a carattere interregionale per operare nelle situazioni di maggior disagio sanitario legato alla povertà e ai fenomeni migratori.

13. Ricerca sanitaria
Si stabiliscono nuove regole per il riconoscimento e la conferma degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.

14. Assistenza al personale navigante
Viene completato il processo di trasferimento delle competenze per l’assistenza ai marittimi e al personale dell’aviazione civile dal Ministero della Salute alle Regioni.

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Il decreto, in merito alla convenzione unica
di medicina generale dice quanto segue:

1. Assistenza sanitaria territoriale
Si riorganizzano le cure primarie, nella consapevolezza che il processo di de-ospedalizzazione, se non è accompagnato da un corrispondente e contestuale rafforzamento dell’assistenza sanitaria sul territorio, determina di fatto una impossibilità per i cittadini di beneficiare delle cure. I punti qualificanti del riordino delle cure primarie sono:
-integrazione monoprofessionale e multiprofessionale per favorire il coordinamento operativo tra i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali, secondo modelli individuati dalle Regioni anche al fine di decongestionare gli ospedali;
-ruolo unico ed accesso unico per tutti i professionisti medici nell’ambito della propria area convenzionale al fine di far fronte alle esigenze di continuità assistenziale, organizzazione e gestione;
-sviluppo dell’ICT quale strumento irrinunciabile per l’aggregazione funzionale e per l’integrazione delle cure territoriali e ospedaliere.


Analisi del testo
(a cura di snamicampania)

1. il decreto si propone di rafforzare il territorio in generale e le cure primarie in particolare: ciò, sempre che non si indeboliscano - in un sistema che sembrerebbe essere, nella migliore delle ipotesi, “isorisorse” (per isorisorse si intende quello che una volta si chiamava "andare a nozze con i fichi secchi) - altre realtà, per esempio gli ospedali, è una buona idea anche se affetta un po’ troppo da quello che un filosofo definì “fascino dell’ovvio”;
2. “integrazione monoprofessionale e multiprofessionale per favorire il coordinamento operativo tra i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali…” e questo, se ricordiamo bene, sta anche nell’ACN vigente della Medicina generale firmato anche da noi: quindi "nihil novum sub sole";
3. Tale integrazione va fatta, a norma di leggi nazionali (la Sanità è infatti al momento - nonostante l'antipatia per il federalismo, e per i federalisti, caratteristica dell'attuale Governo dei tecno-bocconian-banchieri - regionalizzata), dalle regioni che devono individuare modelli operativi validi: a fronte di ciò essa, in quanto proclamata "in proprio" dal Governo, appare avere lo stesso vigore delle “grida” manzoniane di scolastica memoria ed è sufficiente, da sola, a definire il carattere demagogico del provvedimento di legge che emerge lampante anche in altri suoi aspetti (lo Stato biscazziere che vuole combattere le "ludopatie", la tassa sulle gassose, poi rientrata, ecc.);
4. “ruolo unico ed accesso unico per tutti i professionisti medici nell’ambito della propria area convenzionale”: questa non ci sembra una sciagura anche se ci farebbe piacere capire i tempi, le modalità e le conseguenze del provvedimento;
5. “sviluppo dell’ICT quale strumento irrinunciabile per l’aggregazione funzionale e per l’integrazione delle cure territoriali e ospedaliere”: questa più che una norma, o una parte della norma, sembra essere una mera dichiarazione di intenti che, tra l’altro, omette, grazie a Dio, di citare le cosiddette “aggregazioni strutturali” che a noi non piacciono, così come non ci picciono, ed è bene ricordarlo sempre, tutti i grupponi burovietici (cioè burocratico-sovietici) ad "adesione obbligatoria" ritenendo noi che le aggregazioni "buone" - medicina di gruppo e in rete, per esempio - debbano nascere dalla libera volontà dei professionisti e dalle reali esigenze dell'utenza che variano, quasi sempre, da luogo a luogo e  che, quindi, non possono essere "pianificate" dal "commissario del popolo" di turno.
 
     In conclusione il testo non contiene gran che e quel poco che contiene dovrà passare per le regioni, e se le regioni sforneranno qualcosa sarà necessariamente diverso non tanto da quello che ha scritto il governo ma, soprattutto, da quello che si va strombazzando.
     L’impressione complessiva che se ne ricava è che il circo Monti ha voluto sollevare un gran polverone per far vedere che loro sono dalla parte del cittadino (a cui vanno svuotando progressivamente e cinicamente le tasche lasciandolo magari anche disoccupato) senza impegnarsi troppo e, soprattutto, evitando il rischio di “metterci la faccia”.
     Purtroppo però questa opaca operazione di "captatio benevolentiae", che non fa certo onore a chi la ha montata e che lascia il tempo che trova - limitandosi a seminare sospetti e discordie che rischiano di lasciare dietro di loro una scìa bavosa - si è fatta insinuando che se la Sanità non funziona è colpa dei medici di famiglia che, per raddrizzare la barca, devono lavorare 24 ore al giorno per 7 giorni alla settimana.
     Ed è questo che ci fa indignare.