Dal Presidente regionale del Lazio Dott. Giuseppe Di Donna riceviamo e pubblichiamo
colleghi e colleghe,
dopo l'insediamento della Giunta Polverini oggi, dopo le numerose richieste di incontro da parte di tutte le OOSS della Medicina generale, si è tenuto in Regione il primo incontro tra i sindacati della Medicina generale ed i Dirigenti che si interessano delle tematiche della Sanità, nelle persone di: Andrea Urbani, delegato del Presidente Polverini, Luca Casertano, Direttore Regionale facente funzioni, Giovanni Bianco del Dipartimento Politiche Sociali e rappresentanti di LAit, nella persona del Dott. Antonio Bozza.
Gli argomenti all'ordine del giorno erano: "Esenzioni ticket e Dispositivo relativo all'applicazione dei Codici ICD 9 su prestazioni di riabilitazione".
L'esordio della regione è stato quello di chiedere una prestazione di "poco conto", secondo loro: la validazione del diritto all'esenzione del ticket per motivi di reddito (Codici E01 ed altri), alla luce dell'emersione, da verifiche effettuate, di oltre 500.000 autocertificazioni "non vere"; l'indicazione di apporre da parte nostra tale diritto è stato ribadito con frasi del tipo: "in fondo noi vi forniamo gli elenchi certificati da SOGEI e voi apponete, per gli aventi diritto, il relativo Codice di esenzione; il tutto con minimo impegno, a fronte di risparmi certi per l'amministrazione, di circa 60 milioni (??)." L'alzata di scudi contro tale richiesta è stata unanime, ed in particolare i rappresentanti SNAMI (Dott. Giuseppe Di Donna, Raimondo La Verde e Carlo Trabucchi) hanno ribadito l'assurdità della richiesta, sia in termini di tempo "da perdere" per spiegare il motivo dell'eventuale non esenzione a molti assistiti, e la necessità che tale diritto venga sancito da apposito documento rilasciato dalla ASL, come avviene a tutt'oggi sulla base di una autodichiarazione dei pazienti, presso gli Uffici distrettuali. A tale dichiarazione ci è stato risposto che non si comprendevano le ragioni del diniego ad esaudire tale richiesta, considerato anche, secondo il dott. Urbani, che siamo "dipendenti" della ASL (??) e non ci possiamo esimere di rispondere positivamente alla richiesta del datore di lavoro.
E' stato inoltre ribadito che da professionisti noi siamo responsabili della firma sulla ricetta che rappresenta un "atto certificativo" e non ci può essere chiesto di espletare un "atto amministrativo" che non ci compete, tranne che non venga concordato con modalità chiare, non sanzionabili e che il riconoscimento di tale diritto venga espletato dalle ASL.
La delegazione regionale ha ribadito i dubbi che tale presa di posizione fosse ingiustificato, ma le diverse OOSS hanno ribadito a loro volta, inoltre, che qualsiasi altra mansione aggiuntiva deve essere concordata, ed in particolare su tale aspetto l'ACN recita che mansioni innovative devono far parte di un Accordo integrativo, su cui devono essere corrisposti idonei compensi, e confermate regole non penalizzanti l'operato professionale del MMG.
Il Dott. Di Donna infine ha presentato copia del documento sottoscritto da tutte le sigle sindcali, ed inviato in Regione circa un mese fa, con tutte le richieste inerenti questioni economiche ancora in sospeso (arretrati sulla base del nuovo ACN, adeguamento dei compensi, riconoscimento e relativo pagamento delle quote relative alle forme associative ed UCP, che stanno permettendo una attività sul territorio che compensa i ridotti ricoveri in ospedale e la carenza assistenziale di numerosi Reparti).
Sulla base di tali dichiarazioni e sollecitati dai diversi rappresentanti della categoria, la delegazione regionale si è impegnata ad affrontare gli argomenti proposti, con una riconvocazione a breve per cercare di definire le priorità di entrambe le parti, con raggiungimento di un provvedimento organico a favore della Medicina generale, dove vengano rappresentate e possibilmente risolte le questioni in essere che tanto malcontento stanno creando nella categoria., Tra le altre questioni è stata chiesta anche una corretta regolamentazione dei certificati di malattia online, che deve essere definita, nelle modalità applicative, a livello regionale.