gli antefatti:
Verbale di incontro Assessorato - Organizzazioni sindacali del 25 marzo 2011
A seguito di formale convocazione sono presenti le OOSS di cui all’allegato foglio presenze (FIMMG, SNAMI, SMI, Intesa Sindacale, FIMP, CIPE). Per la parte pubblica sono presenti la Dott.ssa Eleonora Amato ed il Dott. Aurelio Buoché.
Preliminarmente la parte pubblica illustra le ragioni della odierna convocazione connesse alla fase relativa al percorso di formazione in itinere in applicazione del Decreto MEF del 16-12-2008. La parte pubblica ha rilevato da parte del MMg e dei PLS un disagio che si è manifestato nella mancata o scarsa partecipazione ai corsi e ha inteso pertanto conoscerne le ragioni.
Le OOSS congiuntamente preliminarmente rilevano che l’assenza di un AIR di recente firma (gli ultimi risalgono rispettivamente al 2003 e al 2004) impone da parte loro la richiesta di una immediata apertura delle trattative regionali anche alla luce del recente PSR attualmente in corso di approvazione.
La parte pubblica comunica alle OOSS che è stata avviata la fase preliminare alla trattativa consistente nella rilevazione puntuale ed omogenea su tutto il territorio regionale dei dati fisici e di spesa relativi alla Medicina Generale; tale rilevazione sarà completata entro la prima metà di aprile. Tanto premesso, prendendo atto dell’urgenza ripetutamente evidenziata dalle OOSS di aprire quanto prima il tavolo di concertazione, propone l’avvio immediato di un accordo a stralcio degli AAIIRR per l’applicazione di quanto previsto dagli artt. 59 bis e ter dell’ACN della MG e 58 bis dell’ACN dei PLS ai fini dell’assolvimento dei compiti previsti dal DM 4-4-2008 e DPCM 26-3-2008, atteso che ciò potrebbe essere definito in tempi più rapidi rispetto al più ampio AIR nella sua interezza.
Le OOSS si dicono anche disponibili, una volta aperta globalmente la trattativa dell’AIR, a discutere come primo punto all’OdG la problematica relativa agli artt. 59 bis e ter dell’ACN della MG e 58 bis dell’ACN dei PLS, condividendo le difficoltà che in questi momenti sta vivendo la nostra Regione.
La CIPE e la FIMP dichiarano che per quanto riguarda i flussi informatici, materia d’esame di un prossimo AIR, vanno considerati gli istituti normativi già previsti nell’AIR vigente e mai applicati, in particolare la pediatria in rete e la trasmissione online o su supporti informatici dei bilanci di salute.
La parte pubblica prende atto delle dichiarazioni delle OOSS.
Del che è verbale
Seguono le firme
i fatti:
Dopo le promesse da marinaio fatte dai funzionari regionali firmatari di questo verbale del 25 marzo le OO.SS. hanno atteso, pazientemente e fiduciosamente di essere convocate per l’avvio della trattativa.
Inoltre i funzionari regionali firmatari del verbale non solo non si sono preoccupati minimamente di darci spiegazioni circa il mancato avvio della trattativa all’indomani del 15 aprile – dovuto, secondo alcuni, al fatto che le Direzioni Generali delle AA.SS.LL. hanno ignorato ampiamente delle richiesta di fornire i “dati fisici di spesa della medicina generale”, e, secondo altri al fatto che l’Assessorato si è nascosto dietro questa scusa per farci perdere altro tempo - ma si sono anche messi a promuovere delibere pasticcione “fai da te” come la 343.
In merito a tale delibera questa Segreteria Regionale precisa quanto segue:
1. Lo SNAMI denuncia con forza l’atto di tracotanza (i greci la chiamavano Hybris) scaturente da questa delibera "a sorpresa", della quale, a riprova della spudoratezza dei nostri interlocutori, sono state tenute all'oscuro persino le Segreterie regionali dei Sindacati, che è stata prodotta in assenza totale di quella concertazione, legittima e sacrosanta, che è premessa essenziale non solo di qualsiasi accordo regionale ma anche di qualsiasi aspetto parziale applicativo dell’A.C.N. a livello regionale.
2. Le somme ridicole e miserabili che vengono citate in delibera (la Regione come al solito vuole “andare a nozze con i fichi secchi”) sono totalmente inadeguate per garantire la parte economica di un processo di informatizzazione (per il quale l’aggiornamento di un programma informatico costa in media 400 euro più gli aggiornamenti periodici ed una linea ADSL costa 360 euro all’anno).
3. Tali somme, per di più, scaturiscono dall’Art. 6 dell’ACN 8 luglio 2010 - Medicina Generale:
Art. 6
1. Gli Accordi Integrativi Regionali (AIR) sono siglati e resi operativi da appositi provvedimenti regionali entro 9 mesi dall’entrata in vigore del presente Accordo Collettivo Nazionale.
2. Qualora in una Regione tale termine non venga rispettato, le risorse definite dal presente ACN per l’AIR vengono attribuite come segue:
- per ciascun settore di attività (Assistenza Primaria, Continuità Assistenziale, Medicina dei servizi, Emergenza territoriale), secondo le stesse modalità e proporzioni concordate per l’attribuzione della quota nazionale degli incrementi contrattuali definiti dal presente ACN;
- sono riconosciute ai medici convenzionati previa riduzione del 10%.
- la Regione interessata adotta i provvedimenti conseguenti.
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Cioè a dire la Regione pensa (i conti tornano…) di finanziarsi l’informatizzazione con quello che ha risparmiato non facendo l’Accordo!
Vale appena la pena di dire che qualsiasi somma dovesse essere corrisposta è da considerarsi “esclusivamente” a titolo di mero “acconto” in attesa che la Parte Pubblica abbia la volontà, la forza e la capacità di avviare una trattativa regionale alla quale si è sottratta e si sta sottraendo in maniera semplicemente vergognosa.
4. Particolarmente bizzarra, poi, è l’indicazione di escludere gli sperimentatori dai ridicoli emolumenti previsti, cosa questa che appare incomprensibile ai comuni mortali che devono confontarsi con “scienziati” del calibro di quelli che hanno partorito la delibera.
Lo SNAMI ritiene che il tempo dei tavoli “interlocutori” nei quali qualcuno è tanto fesso da aspettarsi dalla Parte Pubblica qualcosa di diverso che dei calci nel sedere sia definitivamente tramontato e che occorra impegnarsi in una lotta senza quartiere contro questi “Signori”, politicanti e funzionari, che stanno demolendo la Medicina Generale e la Pediatria di Libera Scelta.
4. Particolarmente bizzarra, poi, è l’indicazione di escludere gli sperimentatori dai ridicoli emolumenti previsti, cosa questa che appare incomprensibile ai comuni mortali che devono confontarsi con “scienziati” del calibro di quelli che hanno partorito la delibera.
Lo SNAMI ritiene che il tempo dei tavoli “interlocutori” nei quali qualcuno è tanto fesso da aspettarsi dalla Parte Pubblica qualcosa di diverso che dei calci nel sedere sia definitivamente tramontato e che occorra impegnarsi in una lotta senza quartiere contro questi “Signori”, politicanti e funzionari, che stanno demolendo la Medicina Generale e la Pediatria di Libera Scelta.
Tale lotta per essere incisiva deve essere attuata sul piano intersindacale e deve passare necessariamente attraverso una costante e capillare sensibilizzazione della categoria.
Occorre però tenere sempre ben presente che è inutile e dannoso lanciare messaggi tranquillizzanti e/o dilatori: fino adesso lo SNAMI ha sacrificato qualche volta, con consapevolezza e senso della misura, una sana radicalità di posizioni sull’altare dell’unità sindacale conscio del fatto che "l'unione fa (o dovrebbe fare) la forza".
Ciò non varrà più per il futuro e ci riserviamo di denunciare, sempre e pubblicamente, non solo le malefatte della Controparte ma anche l’atteggiamento “tiepido” di qualche Sindacato (o di qualche sindacalista) che prendendo lucciole per lanterne pensa - restando poi puntualmente deluso e finendo, di fatto, per "inguaiare" anche gli altri - di trovare tra i funzionari regionali l’”uomo (o la donna) della Provvidenza” disposto a darci un aiuto nella difesa dei nostri legittimi e sacrosanti interessi.
vai al testo della delibera
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Abbiamo detto più sopra che l'Assessorato non ci ha fornito spiegazioni per il mancato avvio della trattativa: ciò è inesatto, e ce ne scusiamo, perchè è stata inviata alle OO.SS., in data 1 giugno la sottoriportata lettera (da noi non ricevuta a causa di un banale guasto del fax) alla quale sentiamo il dovere di rispondere adeguatamente, anche se tardivamente.