"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

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venerdì 5 agosto 2011

riportiamo di seguito una presa di posizione ufficiale di alcuni dirigenti storici dello SMI Campania e la risposta, altrettanto ufficiale, data loro da Peppino del Barone, Presidente Nazionale dello SMI. Questa informativa non è dettata da motivazioni di "gossip" ma da una costante e rispettosa attenzione che lo SNAMI Campania ha nei confronti degli altri sindacati medici regionali con i quali si prefigge di portare avanti un dialogo costante e costruttivo per la difesa, in tempi estremamente dificili, dei legittimi interessi della categoria


A tutti gli iscritti della Campania
e p.c. Ai componenti della Segreteria nazionale
Ai componenti del Direttivo nazionale

Amici carissimi,

intendiamo rivolgerci ai tanti tra voi che non sono già pregiudizialmente schierati con questa o quella fazione del nostro sindacato, solo per partito preso, e che quindi sono ancora in grado di distinguere la valenza della sana dialettica tra componenti antagoniste all'interno di una stessa organizzazione, dallo scadere nell'ostinata caccia al nemico (si badi, non avversario!) da abbattere con tutti i mezzi, di cui il preferito sembra essere la macchina del fango. Quest'ultima è proprio l'arma di chi, a corto di idee, progetti, iniziative, incisività politica, tenta di prevalere sulla controparte attaccando il "nemico" sul piano personale e non politico, gettandogli appunto fango addosso con l'intento di diffamare e di delegittimare.
Ed è proprio con la macchina del fango che gli autori della recente lettera, indirizzata dalla segreteria regionale a tutti gli iscritti, stanno da qualche tempo attaccando i "nemici" Annunziata e Tortora e quanti con essi continuano a condividere i programmi e le idee, come ci viene riportato da numerosi colleghi che sistematicamente subiscono l'invadenza telefonica e gli strali della maldicenza anche di qualche personaggio seniore che sembrava fino ad ieri promanasse autorevolezza e che purtroppo oggi invece mostra di sé un'immagine solo sbiadita, quasi la parodia di chi è ridotto alla stregua di un'anonima telefonista di call center che chiama a cottimo.
Ma andiamo ad analizzare i fatti.

1) Noi, sottoscrittori della presente, abbiamo sempre contestato l'esito delle elezioni regionali dello scorso anno, ritenendolo adulterato da un numero non realistico di delegati, in taluni casi espressione di elezioni aziendali virtuali, come nel caso di Salerno. Ricordiamo che in prossimità dell'assemblea regionale elettiva si creò una coalizione che presumeva di essere maggioranza assoluta (sempre sulla carta e mai sulla base di una vera votazione a scrutinio segreto) e che, con un colpo di mano e senza alcuna motivazione politica, chiedeva a gran voce di appropriarsi della carica di tesoriere/segretario organizzativo regionale. In realtà quella presunta maggioranza scoprì di essere costituita solo dall'ASL NA2, Na3, da una ristrettissima minoranza dell'ASL NA1 con l'appoggio dell'ASL di SA, non appena furono raccolte le firme dei delegati dell'ASL NA 1 centro, di Benevento, Caserta ed Avellino che di contro chiedevano la riconferma del tesoriere in carica. Ci piace ricordare con quanta passione e veemenza il presidente nazionale Del Barone difese le posizioni di Annunziata rimarcando l'assurdità di quel colpo di mano! Si vennero a creare di fatto 2 fazioni contrapposte che miravano alla gestione politica ed organizzativa del sindacato a livello regionale, ma invece di risolvere la questione sul terreno democratico del confronto elettorale basato sulla sovranità delle urne, la segreteria nazionale pensò di ricorrere alla mediazione non scritta per timore di spaccature nel sindacato. Intervenne quindi il segretario nazionale che chiese al tesoriere in carica di fare un passo indietro, pro bono pacis, rinunciando alla sua carica e garantendogli in cambio la riconferma in una carica nazionale, unitamente, qualora non fossero state statutariamente stabilite le incompatibilità tra cariche regionali e nazionali, ad una carica regionale per non perdere il know out politico-sindacale accumulato in tanti anni di attività nel territorio (si rappresenta che le doppie cariche sono presenti nella compagine Salerno/provincia di Napoli). Si formalizzarono quindi le elezioni regionali secondo il programma previsto dalla mediazione e fu tregua. Il Consiglio nazionale tenutosi poi a marzo di quest'anno eleggeva Annunziata nella Direzione nazionale con delega alle politiche di sviluppo del cooperativismo medico, ma da quel momento si è rimasti in attesa, nonostante i numerosi solleciti, della convocazione di un consiglio regionale che formalizzasse contestualmente da un lato il passo indietro della coalizione "città di Napoli/BN/CE/AV", attraverso lo scambio di consegne tra Annunziata ed il nuovo segretario organizzativo/tesoriere e dall'altro il passo indietro della coalizione "SA/provincia di Napoli", attraverso l'affidamento della carica di vice segretario regionale con delega alla trattativa regionale ad Annunziata o ad un componente della sua coalizione.
Invece dopo alterne vicende nelle quali gli scriventi invocavano più volte il ritorno alle urne, ma questa volta con votazioni vere, il consiglio regionale si riuniva ma solo per formalizzare l'incarico al nuovo tesoriere senza completare l'iter della mediazione. Infine, nonostante in una telefonata intrattenuta con Annunziata agli inizi di luglio, il segretario nazionale avesse ribadito la volontà politica della segreteria nazionale di chiudere la mediazione, prospettando in aggiunta anche la possibilità di convocare nuove elezioni regionali entro dicembre di quest'anno, nel consiglio regionale si continua a tutt'oggi a fare melina perché chi adesso deve non vuole fare alcun passo indietro.

2) Per quanto riguarda invece la posizione di Peppe Tortora, va detto che egli ha iniziato a dissociarsi dalla segreteria nazionale quando si è visto progressivamente emarginare nel suo ruolo di vice segretario nazionale che ha sempre ricoperto in rappresentanza della Medicina convenzionata (ricordiamo che l'altro vice segretario nazionale SMI è in rappresentanza della dirigenza medica). Sempre più spesso Tortora non veniva reso partecipe degli incontri con le istituzioni nazionali ed escluso dai processi decisionali della segreteria nazionale ristretta (l'equivalente di un vero core business aziendale). Eppure i suoi interventi politici in seno alla segreteria nazionale, ai Consigli ed ai congressi nazionali sono sempre stati apprezzati e condivisi dalla maggioranza. Chi oggi, in seno a questo consiglio regionale, gli è contro, non ha compreso che Tortora con Annunziata e Del Barone si sono sempre battuti per cercare di controbilanciare il predominio politico della dirigenza medica sulla convenzionata in seno allo SMI. Tentare di sminuire o, peggio, ridicolizzare l'operato di Tortora configura solo il portato del nanismo sindacale di chi oggi pretende di rappresentare la medicina generale nello SMI a livello regionale, senza avere la minima consapevolezza di essere stato strumentalizzato. Le conclusioni che si traggono da tutta questa operazione sono le seguenti: tra le due anime fondanti lo SMI, Cumi aiss da un lato ed UNAMEF dall'altro, la prima a forte trazione dirigenziale e la seconda espressione esclusiva della Medicina generale, il continuo confronto dialettico si è chiuso con uno scontro pilotato che, depotenziando i vertici ex UNAMEF, garantirà in seno allo SMI la supremazia solida e duratura della dirigenza medica.

3) Si rammenta, a beneficio di quanti avessero la memoria breve, che Tortora ed Annunziata, insieme a Del Barone, sono stati gli ideatori ed i fondatori dell'UNAMEF prima e dello SMI poi, divenuti entrambi realtà sindacali di rilievo (con le dovute proporzioni) grazie ai tanti amici e colleghi che hanno creduto nei loro ideali e nei loro progetti, condividendoli. Solo i pochi che hanno condiviso in prima linea l'operato dei fondatori possono testimoniare quanta energia è stata profusa, quanto impegno mentale, fisico, temporale ed economico è costato sul piano personale la realizzazione consecutiva dei due progetti. Va altresì ricordato che grazie agli iscritti UNAMEF, la Medicina generale nello SMI divenne da subito rappresentativa, mentre di contro l'area della dirigenza dovette costituire un nuovo sindacato, FVM, nato dalla fusione con i veterinari del SIVeMP, realizzando di fatto quella schizofrenia per cui il dirigente SMI da un lato tutela i suoi interessi nel suo sindacato FVM, dall'altro contestualmente condiziona la politica sindacale dell'area convenzionata in casa SMI.
Quanto sopra solo per rimarcare che nessuno più dei fondatori oggi ha diritto di ergersi a tutore dell'ideologia e dell'integrità del sindacato. Da parte nostra il senso di appartenenza non è venuto meno, ma a livello regionale campano è sparita la dialettica interna e l'amicizia collegiale di un tempo che hanno ceduto il posto alla prevaricazione, al desiderio incontrollato di taluni di accaparrarsi ogni carica possibile, al prevalere dell'apparire sull'essere nella valenza sindacale. Non rinneghiamo certo il nostro sindacato, ma è da tempo che cerchiamo di rivitalizzare una dialettica interna con risultati vani, come dimostra la singolare chiusura del consiglio regionale che non tiene in alcun conto le istanze che da tempo partono dai componenti ASL NA 1 centro, Benevento, Caserta ed Avellino. E' quindi il nostro sindacato che sta costruendo per noi ponti d'oro! Ed è fisiologico che in un simile contesto altri sindacati si facciano avanti srotolando tappeti rossi! Questo non vuol significare che si sia transitati in un altro sindacato, è del tutto falso. Per chi fa politica sindacale, rappresenta solo una pausa di riflessione per fare un ampio giro di consultazioni al fine di perseguire l'intento di continuare ad attuare con efficacia la propria azione sindacale, continuando a mettere a disposizione dei colleghi il proprio Know out.

4) Da anni lo SMI è l'unico sindacato alla ribalta sui principali quotidiani ed è incisivo nella comunicazione sui temi caldi della sanità regionale e metropolitana, grazie agli interventi di Tortora ed Annunziata. Non risulta che altri siano stati in grado di farlo! E questo invece di generare apprezzamento, come avviene nella quasi totalità dei colleghi, in taluni è stato solo fonte di ingiustificata invidia troppo a lungo repressa.
Considerato il persistere del silenzio della segreteria nazionale e regionale circa un' equilibrata ridistribuzione delle cariche che tenga conto delle altre sezioni e della ASL NA 1 centro in seno al consiglio regionale, è legittimo considerare l'pportunità, per gli scriventi, di guardarsi intorno con l'intento di prospettare per la Medicina Generale un nuovo futuro che passa necessariamente attraverso la creazione di nuove alleanze volte a potenziare la sanità territoriale, dove andranno ad integrarsi tutte le categorie mediche in essa operanti (dalla Medicina Generale alla Specialistica ambulatoriale, alla Dirigenza medica territoriale alla Pediatra di libera scelta, ecc.), altrimenti si corre il rischio che, alla luce del federalismo, la categoria a breve vada incontro all'isolamento ed all'mpoverimento.
Consapevoli che in questi anni abbiamo lavorato per la crescita della categoria, siamo convinti che qualsiasi cosa accadrà in futuro, ci vedrà ancora protagonisti insieme a tanti amici che, non soltanto in questi giorni, hanno dimostrato la loro vera amicizia e la loro lealtà.

Napoli, lì 20/07/2011

Saverio Annunziata - dirigente nazionale
Vincenzo D'Anna - Presidente regionale ASSIMEFAC
Giuseppe Papaccioli - Resp. Dirigenza ASL NA1 centro;
Antonio Petrone - Resp. Med. Servizi ASL NA1centro
Giovanni Iorio- Componente art. 23 ASL Na1 centro
Giuseppe De Falco - consigliere nazionale
Giuseppe Tortora - vice segretario nazionale

P.S.:

La firma di Del Barone in calce al recente documento inviato agli iscritti da parte di alcuni componenti della segreteria regionale, è il sorprendente e deludente suggello di un repentino quanto ingiusto distacco da uomini che con lui per oltre 25 anni hanno condiviso amicizia, affetto, familiarità, assidue frequentazioni, interessi e progettualità, stima, in un rapporto quasi filiale nei sui confronti. In oltre 25 anni ci sono stati confronti, ma mai uno screzio perché si è sempre condiviso l'operato sindacale senza mai frapporre segreti.
Noi scriventi lo abbiamo sostenuto in tantissime battaglie ed altrettanto lui ha sostenuto noi. Gli siamo stati vicino non soltanto nei momenti di gloria, ma anche quando politicamente, sindacalmente e ordinisticamente è caduto e l'abbiamo aiutato a risollevarsi. Egli per noi ha rappresentato un punto di riferimento, è stato finanche l'ispiratore di tutti i contenziosi tra noi e la segreteria nazionale, tra noi e la segreteria regionale campana (comprese le diffide e gli atti stragiudiziali) in merito alla questione dell'esito delle elezioni regionali. Ha partecipato agli incontri in pizzeria con gli amici di Benevento capitanati da Pacelli, con Rivellini in rappresentanza di Caserta, con gli amici Masala, D'Anna, Papaccioli, tutti componenti del consiglio regionale, con i quali si spingeva a prospettare addirittura l'opportunità di creare un nuovo sindacato regionale, qualora la segreteria nazionale non avesse indotto la segreteria regionale campana a rispettare i patti della mediazione in merito all'assegnazione delle cariche.
Davanti a tutti quegli amici, Del Barone asseriva che non si sarebbe esposto personalmente solo per mantenere il ruolo super partes proprio della presidenza, ma al momento opportuno avrebbe sferrato la zampata finale! Invece arrivati al bivio, con lo stallo delle trattative con la segreteria nazionale e regionale, ha preferito salvaguardare la sua presidenza e lasciare gli amici di sempre in mezzo al guado!
E' fin troppo evidente che l'articolo apparso sul Corriere Medico rappresenta solo un pretesto per sfilarsi clamorosamente da un sodalizio che rischiava di mettere a repentaglio la sua carica! Il chiaro contenuto provocatorio del suddetto articolo non lascia dubbi, in quanto non parla della creazione di un nuovo sindacato, ma di un'associazione trasversale a tutti i sindacati che dia nuovo impulso e vigore ad un'azione sindacale complessivamente imbolsita.
Ma la cosa che rattrista di più è venire a conoscenza che Del Barone si sta spendendo incessantemente nel telefonare a tutti i colleghi per riempire di maldicenze i suoi vecchi amici, con i quali sindacalmente ha condiviso tutto. Quanto costa salvaguardare un'ormai arrugginita leadership, cercando a tutti i costi di dimostrare di non perdere nemmeno un iscritto!
Ci sovviene tristemente alla mente una scena del caimano che per opportunità non disdegna di divorare i suoi figli.
Quanto sopra ha generato in noi amarezza e dispiacere immensi sotto il profilo umano, ma Del Barone per la Medicina Generale è storia, noi continuiamo ad andare avanti.

Saverio Annunziata
Giuseppe Tortora

______________________________________


On. Dr. Giuseppe Del Barone
Presidente Nazionale S.M.I.
Piazza Degli Artisti , 27 - 80129 Napoli
Tel. e Fax 081 5567192


Napoli, 29/07/2011
A tutti gli iscritti SMI della Campania
p.c A tutti i membri della Segreteria Nazionale
e del Direttivo Nazionale
Loro Sedi

Dio solo sa con quanta tristezza mi consento una rapida risposta a quanto scritto da Tortora e Annunziata in uno a pochi colleghi, di coscienza inquieta e di posizioni traballanti, in data 27 luglio c.a.
La solita tiritera sulle modalità delle elezioni regionali è cosa nota e notoria ed è diventata stantia visto che una ripetizione di essa, e non ho nessuna difficoltà a dire che la gradirei, nella certezza di un esito eguale, dovrebbe solo servire a ridare ad Annunziata la carica di segretario Organizzativo/Amministrativo. Tutto il resto è interessata chiacchierologia idonea solo ad ipertrofizzare le aspirazioni, non so fino a che punto giustificate del duo in questione.
Per quanto più specificatamente riguarda Tortora sono allibito dinanzi alla pochezza dei motivi addotti e legati ad una presunta scarsa considerazione in cui si sarebbe tenuta la sua Vice Segreteria Nazionale.
Personalmente sono stato sempre vertice nei sindacati, tutti della medicina generale, in cui ho militato e quando il segretario nazionale non ha tenuto in considerazione le mie proposte ho fatto volare cattive parole, tavoli e carte per raggiungere lo scopo che ritenevo idoneo.
Non è colpa di nessuno se Tortora non ha saputo imporsi riservandosi invece lettere, non lette al 90% dei casi, su scriteriate posizioni sindacali . Ho sempre protetto i due ricordati signori per tamponare la voce corrente che mi vedeva legato a soggetti che, un po’ per tutti non dovevano essere particolarmente ascoltati, nell’ambito dei vertici SMI né amicalmente né sindacalmente. Ma per quanto mi riguarda il punto di rottura, e lo riconfermo è nato quando dopo essere stato letteralmente ossessionato dalla richiesta di dare ad Annunziata la responsabilità dell’art.24 ed avere alla loro presenza patrocinato la cosa con la mia solita veemenza riuscendo a farmi dire da Calì che con ogni possibile calore ne avrebbe parlato con De Lucia, nella stessa serata a due ore di distanza sempre dall’ottimo Salvo mi veniva mostrato il ricordato articolo del “Corriere Medico” creando in me ribellione ed ira per il falso ideologico che mi aveva visto in contemporanea chiedere un patrocinio poi annullandolo con richiesta piena di assurdo sindacale. Nella mia lunga consuetudine di battaglie per i medici mai mi era capitato dal veder nascere un’associazione che in pratica era quasi in opposizione con le proposte del sindacato stesso.
Tutto ciò ha fatto traboccare il vaso su di un’amicizia che lo stesso Annunziata fece dichiarare fasulla quando, dinanzi alla dichiarazione di Calì che in termini precisi mi diceva che visto il nuovo fatto non avrebbe parlato con De Lucia quasi come se tutto fosse stato preordinato ed a mia insaputa affermava “ “ Questo stava aspettando” . Tutto il resto è una storia mai scritta sui tentativi fatti contro gli amici dell’ex UNAMEF e della medicina generale in uno all’accantonamento degli uomini dell’ASL NA/1, rappresentata, invece, da moltissimi validi colleghi e, mi si permetta la giustificata presunzione, da me .
Questi fatti sono alla base della nascita di una associazione proposta da Tortora con mille inesistenti iscritti contro il sindacato di cui è Vice Segretario Nazionale.
E veniamo al post scritto che mi riguarda.
A parte l’amicizia che dinanzi ad una pizza potrei riconfermare vorrei che Tortora ricordasse che dopo essere stato BOCCIATO nel Consiglio Nazionale del Novembre scorso per la carica di Vice Segretario nazionale fu lo “sbiadito” Presidente ad imporre in seconda battuta la sua nomina, fu lo “ sbiadito” Presidente a portare buona parte degli amici iscritti in qualche posizione verticistica del sindacato senza dimenticare che sempre lo “sbiadito” Presidente assicurò a lui ed Annunziata una continua presenza nella sua ultradecennale trasmissione televisiva per far conoscere più particolarmente le sembianze di Tortora alla ricerca di una candidatura politica sempre richiesta e mai ottenuta, mentendo spudoratamente sul fatto che l’articolo avrebbe per me rappresentato una scusa con una versione che invece voleva appannare una verità che vedeva il duo in questione in prospettiva un’adesione ad un sindacato avversario, il SUMAI .
Tutto ciò rappresentava la dimenticanza della nostra sconfitta per mano del SUMAI e di Montemarano delle ultime elezioni all’Ordine, in una forma assolutamente deprecabile di perdita di memoria.
Circa l’ulteriore menzogna sulle molte telefonate che avrei fatto mi viene in mente l’apologo del bue che chiama cornuto l’asino.
Ad Annunziata dico solo che insieme a tante altre cose che mi potrebbero far pensare da parte sua, ad un’amicizia interessata dico solo di non dimenticare che le quattro volte che è stato eletto all’Ordine è stato lo “sbiadito“ Peppino Del Barone a volerlo creandosi sull’argomento miriadi di avversari che non ritenevano valida la scelta fatta. Tutto ciò per non parlare dei distacchi sindacali e dell’occupazione per mano militare del sindacato con parenti ed amici. Et de hoc satis perché per il fastidio che provo non risponderò più ad eventuali vuote elucubrazioni. Per quanto riguarda i tappeti essi saranno sicuramente rossi... per la vergogna.

Giuseppe Del Barone

P.S. Ho dimenticato una castroneria che il duo mi ha riservato: Del Barone avrebbe fatto tutto questo (!?!) per conservare la presidenza del Sindacato. Mi permetto ricordare ai falsi immemori che Del Barone per l’orgoglio che sentiva di essere, perché Presidente della FNOMCeO il primo Medico Italiano ha rifiutato la candidatura in un collegio senatoriale ( quello di Caserta 1) che è risultato il più votato per il PDL.
Quanta differenza con chi per un miserabile posticino in una lista ordinistica tradisce idealità e principi di un sindacato anche da essi voluto!