"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

scrivici a: campania@snami.org

----------------------------- accessi al sito negli ultimi 30 giorni ----------------------------

BACHECA

- sabato 20 e domenica 21 giugno il Comitato Centrale si riunisce a Tivoli

- venerdì 23 maggio 2014 è stata stipulata la Convenzione SNAMI Campania-Club Medici che, tra i vari servizi, offre una polizza assicurativa per la responsabilità civile professionale

------------------------------------ il quadro della settimana ------------------------------------

------------------------------------ il quadro della settimana ------------------------------------
------------------------ Edwin Austin Abbey 1852-1911 The Castle of Maidens 1893-1902 ------------------------

poesia

poesia
--------------------------------------------- clikka sul testo e vai a "Poesia" ---------------------------------------------

domenica 25 settembre 2011

Riordino Cure Primarie - bozza di Parte Pubblica: riflessioni di Giuseppe Di Donna

Credo, sentiti anche altri colleghi della mia Regione che dimostrano un certo interesse per il passaggio alla dipendenza, che si dovrebbero precisare alcuni aspetti:

- il passaggio alla dipendenza, così come proposta mi sembra solo uno specchietto per le allodole, perchè non vedo dove le ASL possano pagare ai Medici, oltre ad un equo compenso, la malattia, le ferie, oltre a sostenere le spese per il personale che possa gestire in toto nuove realtà territoriali;
- le forme organizzate sono una esperienza che andrebbe valutata meglio, in base alle necessità delle diverse realtà territoriali; nelle grandi città, come già si stanno definendo come Ambulatori di Cure primarie o per la gestione dei Codici bianchi, potrebbero essere di supporto alle ASL per ridurre i ricorsi impropri ai Pronto Soccorso, e come spazio operativo per i colleghi neo-inseriti nella Convenzione o per i colleghi della CA che non hanno un numero congruo di ore. Per realtà periferiche le trovo utili solo se i Comuni mettono a disposizione spazi idonei e le ASL forniscono personale di segreteria ed infermieristico, con le diverse categorie di Medici (MMG, PLS e Specialisti, e la CA) che danno un'assistenza organizzata con la fattiva partecipazione delle OOSS alla programmazione gestionale di tali strutture.

I rischi di tali innovazioni riguardano:

- la gestione "approssimativa", da parte delle ASL, circa la fornitura di strumentazione, servizi e personale, oltre al rischio concreto di una revisione al ribasso dei compensi;
- la cessione dell'organizzazione delle strutturali territoriali, da parte della ASL a Società di Servizi private o Cooperative che non assicurano idonea gestione organizzativa delle strutture con ricadute di responsabilità, per eventuali carenze assistenziali, sui Medici.

     Le considerazioni fatte dal Dott. Chiodo (Presidente Puglia) toccano alcuni punti nevralgici, ma la domanda che mi pongo e mi hanno fatto alcuni colleghi è: lo SNAMI può intervenire con altre proposte ad una revisione dell'assistenza territoriale, quando il Sindacato maggioritario ha elaborato un simile progetto già da alcuni anni, in accordo con le Cooperative mediche, dove vanno a sparire le realtà operative dei singoli studi medici, che offrono assistenza capillare sul territorio, e quella "Continuità assistenziale" che solo la conoscenza diretta del Medico "di fiducia" può assicurare?
    
     Quindi, per concludere, se non ci stanno bene queste proposte, che vengono non solo del Governo ma anche da altri, lo SNAMI deve far sentire il malumore della categoria, già pesantemente vessata da un rinnovo contrattuale iniquo, quale è l'ultimo ACN sottoscritto, dal punto di vista dell'incremento dei compensi, e controbattere la volontà governativa di "congelare" possibili incrementi dei compensi fino al 2014.
     Spero di aver dato un contributo in questo difficile momento, ed attendo di conoscere come vogliamo "strillare" tale malumore nella categoria, prima che si concluda qualsiasi possibilità di sopravvivenza della professione medica.

          Giuseppe Di Donna