Stanno provocando una valanga di telefonate agli Ordini provinciali le lettere spedite in questi giorni dall'Onaosi ai medici che ancora non hanno provveduto a versare le quote associative relative al periodo 2003-2006. La richiesta di pagamento in via bonaria riguarda gli annisuccessivi alla legge 289/2002, che aveva esteso a tutti gli iscritti all'albo l'obbligo della contribuzione all'ente per essere poi dichiarata incostituzionale nel 2007. Da notare che nella sentenza i giudici costituzionali non misero in discussione la legittimità della contribuzione per gli anni 2003-2006, ma ne bocciarono la quantificazione perché non determinata dalla legge. Di qui una querelle legale che si trascina ancor oggi, come dimostra la mole di chiamate che sta sommergendo gli ordini. «Non so quante ne abbiano mandate» commenta Roberto Carlo Rossi (foto)vicepresidente dell'Ordine di Milano «ma a giudicare dalle richieste di chiarimenti che riceviamo potrebbero essere migliaia. Visti i costi, c'è da chiedersi se valesse la pena». In realtà una risposta indiretta alla domanda arriva già dalla missiva dell'Onaosi, nella quale si ricorda che la richiesta di versamento in via bonaria è frutto di sollecitazioni provenienti dal ministero del Lavoro. Fosse dipeso dall'ente forse le lettere non sarebbero neanche partite, come dimostra la proposta di emendamento che a luglio il presidente della Fondazione, Serafino Zucchelli, aveva fatto circolare tra le forze di maggioranza e opposizione senza ottenere però risultati: l'obiettivo, infatti, era quello di sollevare l'Onaosi dall'obbligo di riscuotere gli arretrati 2003-2006, per i quali tra ingiunzioni e contenziosi si dovrebbe spendere più di quanto incassabile."Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)
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- sabato 20 e domenica 21 giugno il Comitato Centrale si riunisce a Tivoli
- venerdì 23 maggio 2014 è stata stipulata la Convenzione SNAMI Campania-Club Medici che, tra i vari servizi, offre una polizza assicurativa per la responsabilità civile professionale
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- pubblichiamo il fac-simile della lettera da inviare alla propria ASL per comunicare, a scanso di equivoci e per evitare disguidi, il decesso di un paziente. A fronte di antipatici eventi, imputabili esclusivamente alla tracotanza (che i greci chiamavano ὕβρις) di certe Aziende, verificatisi in Campania (e non solo in Campania) consigliamo ai colleghi di assumere, tramite questa comunicazione ufficiale (da inviare tramite pec o da protocollare manualmente) le opportune precauzioni più che mai utili quando si ha a che fare con certi "tipi"
- Accordi Integrativi Regionali: Campania (luglio 2003)
- ...il lupo perde il pelo ma non il vizio: la FIMMG dopo avere cantato per anni le lodi della "riforma" si è finalmente accorta che "va a nozze con i fichi secchi" e fa marcia indietro auspicando una riapertura immediata del Tavolo per "revocare" lo sciopero di cartone strombazzato per il 13 maggio
- lo SNAMI Campania proclama ufficialmente lo stato di agitazione contro l'iniqua delibera 343/2011, contro il mancato rinnovo dell'AIR, dovuto all'incapacità e alle "promesse da marinaio" di funzionari pagati anche per fare questo, e a favore della Sanità pubblica e della Professione medica
- Documento valutazione Rischi
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poesia
martedì 25 ottobre 2011
ONAOSI: la telenovela continua a mezzo posta...
Stanno provocando una valanga di telefonate agli Ordini provinciali le lettere spedite in questi giorni dall'Onaosi ai medici che ancora non hanno provveduto a versare le quote associative relative al periodo 2003-2006. La richiesta di pagamento in via bonaria riguarda gli annisuccessivi alla legge 289/2002, che aveva esteso a tutti gli iscritti all'albo l'obbligo della contribuzione all'ente per essere poi dichiarata incostituzionale nel 2007. Da notare che nella sentenza i giudici costituzionali non misero in discussione la legittimità della contribuzione per gli anni 2003-2006, ma ne bocciarono la quantificazione perché non determinata dalla legge. Di qui una querelle legale che si trascina ancor oggi, come dimostra la mole di chiamate che sta sommergendo gli ordini. «Non so quante ne abbiano mandate» commenta Roberto Carlo Rossi (foto)vicepresidente dell'Ordine di Milano «ma a giudicare dalle richieste di chiarimenti che riceviamo potrebbero essere migliaia. Visti i costi, c'è da chiedersi se valesse la pena». In realtà una risposta indiretta alla domanda arriva già dalla missiva dell'Onaosi, nella quale si ricorda che la richiesta di versamento in via bonaria è frutto di sollecitazioni provenienti dal ministero del Lavoro. Fosse dipeso dall'ente forse le lettere non sarebbero neanche partite, come dimostra la proposta di emendamento che a luglio il presidente della Fondazione, Serafino Zucchelli, aveva fatto circolare tra le forze di maggioranza e opposizione senza ottenere però risultati: l'obiettivo, infatti, era quello di sollevare l'Onaosi dall'obbligo di riscuotere gli arretrati 2003-2006, per i quali tra ingiunzioni e contenziosi si dovrebbe spendere più di quanto incassabile.