"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

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mercoledì 14 marzo 2012

Caposele: la "battaglia per l'acqua" ovvero come una piccola (e vessata) comunità tenta di difendere i propri diritti "scippati" dai potenti

IL GOVERNATORE NICHI VENDOLA TENTA DI ACQUISIRE IL SILENZIO-ASSENSO DELLA AMMINISTRAZIONE FARINA DI CAPOSELE PER DERIVARE E SCIPPARE I RESTANTI 500 LITRI DI ACQUA AL MINUTO-SECONDO IN USO ESCLUSIVO PER IL COMUNE DI CAPOSELE E DEI SUOI CITTADINI CONCESSI NELLA CONVENZIONE TRA LO STATO ITALIANO E IL COMUNE DI CAPOSELE DEL 1905.

     Nel 1905 i cittadini di Caposele persero 4500 litri di acqua al minuto-secondo che sgorgavano dalle falde del monte Paflagone che sovrasta Caposele, formavano un laghetto naturale in prossimità della chiesa della Sanità, e prorompevano con forza nel fiume Sele, alimentando una serie di opifici che insistevano sul territorio e che erano fonte di vita e di guadagno per l’intero paese e per tutta la valle del Sele, ma conservarono 500 litri di acqua al minuto-secondo per gli usi pubblici e privati del comune di Caposele e dei suoi abitanti con una convenzione sottoscritta tra lo stato Italiano e il comune di Caposele per poter dissetare la sitibonda e arsa Puglia.
     Allora i cittadini persero la vista dello spettacolo dell’acqua delle sorgenti della Sanità di Caposele che avevano incuriosito gli antichi Greci inducendoli a risalire il fiume Sele dalle foci in prossimità di Paestum o anche il poeta Ungaretti che ha scritto versi chiari e puliti come la nostra acqua di Caposele in epoca più recente, ma conservarono il diritto d’uso su cinque quintali di acqua al minuto-secondo che rimasero di uso esclusivo del comune di Caposele e dei suoi abitanti.
     Voglio ricordare che allora Caposele era conosciuto come un paese ricco e salvifico perché aveva la ricchezza dell’acqua che portava profitto ai cittadini di Caposele e non solo,ma non era inserito neanche sulle carte geografiche perché ritenuto obiettivo strategico-militare di prima scelta perché c’erano e ci sono ancora le sorgenti tra le più ricche d’Europa che alimentano l’intera Puglia e che hanno scongiurato da un secolo la desertificazione di gran parte del tavoliere della Puglia, ora ricca e rigogliosa forse più della nostra Campania.
     Abbiamo pagato un prezzo altissimo, ma abbiamo dato da bere agli assetati per 107 anni fino ad ora nel 2012, quando il 13 di maggio si festeggia a Caposele con una festa e con una fiera la Santa Lucia che è la protettrice degli occhi e della vista. Credo che quest’anno ci sia poco da festeggiare visto che la nostra amministrazione comunale del Cuore di Caposele, si accinge a firmare una convenzione con l’Acquedotto Pugliese S.p.a. di proprietà della regione Puglia presieduta dal governatore-presidente Nichi Vendola che a quanto mi risulta non è mai venuto a Caposele a vedere lo spettacolo e la risorsa inesauribile di acqua-denaro che lui preleva a Caposele a costo zero e vende in Puglia e parte anche in Basilicata e Campania a costi non politici, ricavandone profitto e chiudendo in attivo il bilancio della società per azioni Acquedotto Pugliese per il 2010 di ben 37 milioni di euro, rinunciando definitivamente a quei 500 litri al minuto-secondo del 1905 che poi sono diventati 363 moduli litri al minuto-secondo con l’accordo del commissario prefettizio del 1942, sanciti dalla convenzione del 1970 tra il comune di Caposele e L’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese che è in scadenza proprio il giorno di S. Lucia che dovrebbe far aprire gli occhi ai nostri amministratori e a non firmare quella convenzione-capestro che impone il silenzio-assenzo al comune di Caposele nei riguardi della Regione Campania alla quale l’Acquedotto Pugliese S.p.a. chiede la concessione della derivazione di quei 363 litri al minuto-secondo di uso esclusivo del comune e dei cittadini di Caposele.
     Aprite gli occhi cari amministratori, consiglieri e consigliori e non fatevi ammaliare da pochi spiccioli che probabilmente non basteranno per pagare l’acqua che consumiamo e perdiamo, il sistema fognario e la depurazione e la gestione della rete idrica di tutto il territorio che purtroppo fa acqua da tutte le parti così come l’intero sistema acquedottistico pugliese che perde fino al 60% della acqua che parte dalle sorgenti. Non vogliamo festeggiare S. Lucia con gli occhi foderati di prosciutto, né vogliamo vendere il ciuccio nella stalla come si dice dalle nostre parti, ma vogliamo portare lo zingaro a vedere l’asino sulla fiera di S. Lucia a Caposele il 13 maggio 2012.
     I cittadini di Caposele ancora una volta ti chiedono, caro sindaco Farina di Caposele, di fare gli interessi di noi amministrati e di non svendere il grosso nostro patrimonio storico che è l’acqua per gli usi civici del comune e dei cittadini di Caposele, che da sempre ci è stata riconosciuta.
     I cittadini di Caposele non si rassegnano a perdere in toto questo diritto di uso a costo zero e non comprendono perché debbono rinunciare al diritto d’uso dei loro 363-500 litri al minuto-secondo che perderanno definitivamente con la sottoscrizione di quella convenzione che avete approvato con soli 9 voti su 17, nella seduta burrascosa del giorno di carnevale del 19 febbraio 2012.
     I cittadini di Caposele non si spiegano perché la bozza di convenzione presentata dalla minoranza consiliare nella seduta del 10 marzo 2012, che è la stessa, anche a detta del sindaco di Caposele in consiglio comunale, di quella commissionata all’avv. Palmieri il 2 novembre 2010, fatta propria , presentata e non difesa a Bari al cospetto del direttore generale Bianco e/o dell’assessore Amati della giunta Vendola.
     I cittadini di Caposele non hanno sentito una parola dai consiglieri di maggioranza nel corso delle due sedute del consiglio comunale sullo schema di convenzione da firmare con l’Acquedotto Pugliese S.p.a. nè hanno avuto il piacere in due consessi consiliari blindati di sentirsi leggere almeno lo schema di convenzione approvato, nè hanno potuto mai assistere ad un confronto civile ed aperto e democratico mettendo a confronto le due proposte portate nei consigli comunali a Caposele. Ci sono state rimostranze anche forti che non hanno scalfito la granitica convinzione della giunta Farina e la loro chiusura a riccio, ma probabilmente ha fatto più rumore la assenza ripetuta del vice sindaco sig.ra Rosania che per ben due volte non si è presentata in consiglio comunale per non fare scena muta come gli altri consiglieri di maggioranza che si sono limitati a far sentire la propria voce attraverso le parole del sindaco e della lettura postuma e posticcia del capogruppo di maggioranza che legge i proclami-dichiarazione di voto dopo aver votato e a chiusura del consiglio comunale in barba alle più elementari norme di educazione e di democrazia che in questo paese sembrano essere ricordi del passato.
     I cittadini di Caposele sperano che il sindaco non corra nottetempo a Bari a firmare quella bozza di convenzione che diventa operativa il 16 marzo 2012, anche perché a Bari sicuramente lo aspettano a braccia aperte ed il primo segnale è stato che, l’alter ego del governatore Vendola, l’assesore Amati della regione Puglia ha imboccato l’autostrada A16 ed il giorno 12 marzo 2012 si è portato a Napoli in quel di Santa Lucia e ha preso contatti diretti con il suo omologo assessore Romano della regione Campania per un accordo di programma tra le due regioni.
     Tutti questi grandi uomini non sono mai venuti sul municipio di Caposele e non so se hanno mai visitato le sorgenti della Sanità di Caposele che inonda la Puglia con una montagna di acqua che va dai 4000 ai 6000 litri al minuto-secondo e che invito tutti a visitare, visto che Caposele ,grazie a Dio e a San Gerardo di Materdomini-Caposele è presente sulle carte geografiche e non è più un obiettivo militare-strategico di primo livello bensì un obiettivo economico di alto livello per il governatore-presidente-proprietario della Regione Puglia e dell’Acuedotto Pugliese S.p.a.
     Noi Caposelesi invitiamo tutti a venire al santuario di San Gerardo, ma anche a quello delle acque della sorgente della Madonna della Sanità di Caposele e rendersi conto di quello che stentiamo a far capire ai nostri amministratori di Caposele, della provincia di Avellino, della Regione Campania e dell’ Italia tutta, perché stiamo parlando del bacino più ricco d’Europa che è quello dei monti Picentini che danno acqua a gran parte del Meridione.
    Confidiamo nella intercessione del Santo Taumaturgo San Gerardo che veglia sulle Sorgenti di Caposele dall’alto della collina, anche perché siamo sicuri che la Regione Campania è tropo lontana dai nostri interessi dell’Alta Irpinia e siamo convinti che Napoli non farà i nostri interessi, ma curerà i propri, trattando con il colosso Puglia sulla nostra testa e l’accordo morale tra la regione Puglia e il comune di Caposele resterà carta straccia come tutte le convezioni accordi fin qui sottoscritte. Confidiamo nella sensibilità della stampa e della televisione affinchè possiamo far capire a tutti questo scontro impari tra noi cittadini di Caposele e tutte le altre istituzioni ed invitiamo quanti lo volessero a connettersi al sito web: http://www.caposele.net/ cliccare sulla sezione Acquedotto Pugliese, Convenzione 2012 e Pavoncelli-bis e poter leggere e scaricare tutti i documenti presenti necessari per capire questa guerra-scippo dell’acqua dei cittadini di Caposele.

                                    Antonio Cione

                                  Cittadinanzattiva
          Tribunale del Malato Alto Calore Ofanto Sele
                               

Caposele,14 marzo 2012