"Dal sacro Monte Kailash, nel Transhimalaya, oltre la linea delle piogge, discesi all'estremo del Capo Comorin, dove le acque di tre antichi mari si congiungono. Ed oggi so che in ambo gli estremi vi sono templi". (Miguel Serrano)

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sabato 30 marzo 2013

SNAMI Caserta: editoriali e note del Presidente Provinciale - 30 marzo 2013 (con un commento di Alfredo Montefusco)

TRASFERITI INTRASFERIBILI?



     Nella Asl di Caserta, sembra su iniziativa e dopo una indagine della Guardia di Finanza, l’Amministratore dell’azienda ha trattenuto dagli “emolumenti” dei Medici di Assistenza Primaria le quote riferite a deceduti o ad assistiti trasferiti, “erroneamente” pagate, come previsto dall’ACN, e come indicato dal Comitato Aziendale.
     Non solo, ritenendo di rifarsi al diritto civile, e contro il parere del Comitato Aziendale, ha avviato una azione per il recupero delle quote rimanenti relative agli ultimi dieci anni “erroneamente” pagate.
     Alcuni Medici di Assistenza Primaria (invito tutti quelli che non l’avessero fatto, a farlo!) hanno chiesto di avere copia degli atti che hanno portato alle decisioni dell’ASL. Al momento tali atti sono solo in visione, sembra che tra breve sarà possibile averli anche in copia, ma già cominciano ad esserci problemi relativi ai pazienti trasferiti (sorprese per i deceduti al momento non sembrano esserci).
     Ho scoperto, per esempio, che una mia paziente è considerata trasferita all’estero da vari anni, per tale motivo l’Azienda mi ha trattenuto delle quote “erroneamente” pagate, mi chiede indietro tutte le altre quote, ma continua a considerarla una mia assistita (come risulta dalla lista consegnatami dall’azienda stampata a gennaio 2013, e che recita che la signora è mia assistita da agosto 2008) e continua a “erroneamente” pagare perché io l’assista: avrà il coraggio di trattenermi tali nuove quote “erroneamente” pagate quando la Guardia di Finanza lo ordinerà? Tale signora, sorella di una mia assistita, è diventata mia assistita nel 2008 in occasione di una diagnosi di cancro della mammella. Da allora ha subito una mastectomia, una polichemioterapia antitumorale, ed eseguito svariati esami diagnostici (anche di alto costo) per il follow-up oncologico, tutti in regime di esenzione regolarmente rilasciata dalla ASL e da me prescritti: visto che la paziente non aveva diritto all’assistenza chi pagherà questi esami? Il sottoscritto che ha fatto le ricette? L’Amministratore dell’ASL in quanto responsabile legale dell’Azienda che ha concesso l’Assistenza alla signora? Il funzionario dell’ASL che ha svolto la pratica di rilascio del “libretto” di assistenza sanitaria? La Guardia di Finanza che non ha indagato abbastanza a fondo? La signora stessa che ha abusato di una assistenza non dovuta?
     È un caso unico? Ho sentito da un altro collega che c’è un altro caso ……….. (e son due!) che sembra avere la doppia cittadinanza (è possibile?) e quindi anche lui è un trasferito difficilmente trasferibile!
     La nostra azienda ha scelto da vari anni la linea del mazzolamento del medico di assistenza primaria usando il bastone del procedimento legale e abbandonando totalmente il confronto e la vertenza sindacale, l’impressione è che si sia completamente incartata e se non torna indietro da questo vicolo cieco, credo che ai medici non resti altro, oltre che difendersi in sede legale, che recarsi spesso presso la Guardia di Finanza: non siamo gli unici ad abusare dei soldi del contribuente!

          Filippo D’Addio

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          Caro Filippo,

     diceva un vecchio motto: "se vuoi la spiegazione della malattia devi andare dal patuto (malato)!" Le ASL o meglio i loro dirigenti, poco inclini al controllo normale di Tutti i collaboratori e impiegati a vario titolo, invece di amministrare (sono pagati lautamente per farlo!) inventano, dopo aver scoperto inadempienze decennali, delibere truffaldine nei confronti di Medici lavoratori incolpevoli! Le aberrazioni assistenziali da te accennate, in merito ai pazienti, sono ben altre.
     Mi piace ricordare che nella " mia" ASL vi sono pazienti che dopo essere stati cancellati correttamente per "decesso!" , sono risorti (?) ed hanno nuovamente, dopo essere risorti, fatto la scelta del medico, ovviamente riscegliendo il curante di prima! O pazienti che, spostandosi di soli 10 km nello stesso distretto (!) sono stati depennati dall'elenco assistiti, con recupero di quote. Mi domando: perchè non strutturiamo una delegazione che spieghi alla Finanza ed ai Carabinieri come stanno le cose?
     Oggi queste forze dello Stato riescono anche a colloquiare con i Cittadini, anche Medici, e forse riusciremo a far meglio comprendere la direzione verso la quale indagare, meglio capire le omissioni d'ufficio a chi imputare e meglio individuare chi, coperto da velo politico amministrativo, vegeta, rubando soldi allo stato ed ai Cittadini Tutti!
     Con stima e simpatia.

               Alfredo Montefusco